Nel corso del 2011 si sono verificati alcuni importanti eventi nel settore dell’idrogeno e delle tecnologie collegate.
Dopo il giro del mondo di 3 Mercedes di classe B alimentate con celle a combustibile, Daimler ha annunciato che la produzione delle sue vetture viene anticipata di un anno, e cioè al 2014. In Francia la piattaforma nazionale HyPac collabora con le principali agenzie nazionali per sviluppare un piano per l’infrastruttura dell’idrogeno. Attività simili sono partite o sono in fase di avvio nel Regno Unito e in Scandinavia.
Il 2011 ha visto un cambiamento significativo dell’interesse politico ed industriale verso l’idrogeno. A gennaio 2011 la Commissione europea ha pubblicato il rapporto del Future Transport Fuels Expert Group, redatto anche con il contributo dell’Associazione europea dell’idrogeno (EHA). Nel documento l’idrogeno, accanto all’elettricità e ai biocombustibili, figura come l’opzione principale per sostituire il petrolio. E’ uscito in aprile il Libro bianco sul trasporto della Commissione: ci sono chiari riferimenti al ruolo dell’idrogeno per l’obiettivo di decarbonizzare il sistema energetico e di trasporto in Europa entro il 2050. Nel frattempo il terzo anno dell’Iniziativa comune per le fuel cells e l’idrogeno (FCH JU) ha ormai cofinanziato un centinaio di progetti, con una buona partecipazione di operatori italiani.
In questo contesto internazionale si è sviluppato anche il lavoro di H2IT; forse con minore visibilità rispetto alle altre associazioni, in particolare tedesca e francese. Consapevole comunque della minore attenzione sia del mondo politico che di quello industriale da un lato, attenta a valorizzare le scarse risorse di cui dispone, H2IT è riuscita a giocare il proprio ruolo grazie in particolare alla collaborazione con organizzazioni più forti quali la Fast in Italia, EHA e HyER in Europa. E i risultati non sono mancati.
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