BioROBURplus è un progetto che si basa sul reforming ossidativo del biogas per sviluppare idrogeno da diversi tipi di biogas provenienti da rifiuti di discarica, scarti organici e fanghi di depurazione in modo economicamente sostenibile.
Il progetto si articola in quattro fasi: il primo passaggio riguarda la produzione di gas di sintesi – idrogeno, monossido di carbonio, anidride carbonica, acqua – che avviene in un reattore costituito da materiali ceramici strutturati rivestiti con catalizzatori a basso contenuto di metalli nobili, facilmente riciclabili con resistenza migliorata a depositi carbonio particolato; il secondo passaggio è dedicato alla purificazione del flusso gassoso prodotto al fine di ottenere idrogeno puro; il terzo passaggio riguarda la generazione di calore utilizzando proprio questi composti secondari separati nella sezione di purificazione; infine, si utilizza questo calore per la generazione di vapore acqueo che va ad alimentare il reattore.
Il progetto apre un’importante prospettiva sul settore della produzione di energia: un processo per la trasformazione di biogas in idrogeno può supportare l’integrazione di fonti rinnovabili nel sistema di distribuzione dell’elettricità, promuovendo lo sviluppo di tecnologie sostenibili dedicate a un mercato decentralizzato, verso un’energia pulita, sicura e affidabile, in un ambiente economico competitivo. Un sistema che può contribuire quindi ad attenuare gli effetti del cambiamento climatico, riducendo le sostanze inquinanti e contrastando il problema dell’esaurimento delle riserve petrolifere.
Il Politecnico di Torino, coordinatore del precedente progetto BioROBUR, gestirà, in una prospettiva orientata all’industria, il lavoro di 11 partner con competenze complementari: altre 2 università (POLITO, KIT, SUPSI), 3 centri di ricerca (IRCE, CPERI, DBI), 3 PMI (ENGICER, HST, MET) e 2 grandi aziende (ACEA, JM) di 7 diversi Paesi europei.
È prevista una campagna di prova finale a TRL 6 per dimostrare il raggiungimento degli obiettivi, grazie all’opportunità unica offerta da ACEA di utilizzare un digestore anaerobico che genera il biogas stesso.
Il progetto è finanziato dall’FCH JU nell’ambito di Horizon2020
Source: Poliflash magazine