11 società tra cui i giganti delle case automobilistiche Toyota, Nissan e Honda, e compagnie che si occupano di infrastrutture tra cui Air Liquide Japan, hanno annunciato ieri la costituzione congiunta di “Japan H2 Mobility”, finalizzata allo sviluppo di una rete di stazioni per il rifornimento di idrogeno per veicoli a celle a combustibile in Giappone.
La JHyM punta a creare una rete di 160 centri di distribuzione dell’idrogeno entro il 2020 per servire 40000 veicoli a celle a combustibile e 900 stazioni per servire circa 800.000 veicoli, autobus e carrelli elevatori a idrogeno entro il 2030.
L’iniziativa, promossa dal governo a dicembre, vuole fare da moltiplicatore delle vetture a celle a combustibile alimentate a idrogeno dimostrando che il Giappone scommette fortemente sul diventare una “società dell’idrogeno”. Verso il 2020, il governo giapponese punta a dimezzare il costo della costruzione di una stazione di rifornimento di idrogeno, che attualmente risulta ben più elevato di quello di una stazione di benzina.
I membri di JHyM si impegnano a contribuire con capitali, a costruire le stazioni di idrogeno e a mantenerle operative. Le case automobilistiche si affideranno agli sviluppatori di infrastrutture per il funzionamento delle stazioni attraverso JHyM. Si prevede che gli investitori contribuiranno con mezzi finanziari al progressivo aumento delle stazioni di idrogeno in futuro sul suolo Giapponese.