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About: Admin H2IT

Recent Posts by Admin H2IT

H2IT presente a K.EY

H2IT anche quest’anno partecipa alla nuova edizione di K.EY the energy transition expo

La fiera internazionale K.EY the energy transition expo 22-24 marzo 2023 si presenta per la prima volta come manifestazione indipendente con il nuovo format e i 6 settori: Solare, Eolico, Idrogeno, Efficienza Energetica, E-Mobility & Sustainable City.

La novità è che quest’anno ci sarà un padiglione dedicato all’idrogeno con una sala convegni dedicata!

H2IT sarà presente con il suo stand e con una collettiva, inoltre organizzeremo diversi convegni e riproporremo i nostri “H2TalK”, spazio dedicato alle aziende coinvolte che potranno presentare i propri progetti, tecnologie e prodotti.

H2Talk 22 marzo – Presentazioni H2Talk-22 marzo – 

H2Talk – 23 marzo – Presentazioni H2Talk_23 marzo

H2Talk – 24 marzo – Presentazioni H2Talk 24 marzo

Qui trovate gli espositori che hanno già confermato
www.keyenergy.it/visitare/elenco-espositori/key-energy-2023

e Qui trovate i convegni!
www.keyenergy.it/eventi/k.ey-2023/programma-convegni-2023

H2IT in collaborazione con ENEA e associazioni di settore come ANIMA e ANIE organizza 3 convegni;

1. 23 marzo 11.15-13.00 Idrogeno verde: dalle tecnologie per la sua produzione all’utilizzo nelle hydrogen valleys – Presentazioni H2 verde
2. 23 marzo 14.00 – 15.45 Quali prospettive per la mobilità ad idrogeno – Presentazioni Mobilità
3. 24 marzo 11.15 – 15.45 La decarbonizzazione dell’industria passa dall’idrogeno – Presentazioni H2 nell’industria

Per essere coinvolti contattare segreteria@h2it.it

 

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Collettiva H2IT Hannover – Hydrogen & Fuel Cells

BolognaFiere Water&Energy e H2IT hanno siglato un accordo mirato ad agevolare la partecipazione di aziende italiane, associate e non, a Hydrogen + Fuels Cells evento internazionale nell’ambito della Hannover Messe, fiera leader mondiale della tecnologia industriale con 66.400 visitatori e 2.500 espositori nel 2022.

Hydrogen + Fuels Cells, che si terrà ad Hannover dal 17 al 21 aprile, con oltre 300 espositori provenienti da 25 paesi e una superficie espositiva di quasi 6000 mq sarà il momento di incontro della comunità dell’idrogeno e delle celle a combustibile. Un palcoscenico di eccellenza nel quale trova spazio anche la collettiva BFWE-H2IT. Un’occasione unica per entrare in contatto con i principali player internazionali del settore.

La collettiva sarà ubicata presso il Pad.13 della Hannover Messe, offrendo una superficie espositiva di quasi 6000 mq per presentare i prodotti e le tecnologie più innovative del settore idrogeno.

La collaborazione avviata con tra BFWE e H2IT rappresenta una garanzia di qualità. La partecipazione in collettiva offre numerosi vantaggi sia di tipo organizzativo che logistico:

Spazio espositivo nel padiglione
Montaggio/smontaggio dello stand e gestione del progetto
Incontri sociali serali
Possibilità di presentare le proprie soluzioni
Cibo e bevande
Partecipazione a incontri d’affari e funzioni di networking
Alta visibilità grazie al profilo congiunto
Inserzione sul sito web, sull’app e sulla brochure dell’evento
Inserzione nei canali di marketing di H2IT, BFWE, Watergas.it

Hanno già aderito

La partecipazione alla collettiva BFWE-H2IT è aperta a tutte le aziende italiane attive nel comparto dell’energia.

Le aziende interessate a prenotare il proprio stand dovranno inviare la relativa documentazione debitamente sottoscritta e firmata e procedere con il saldo del corrispettivo richiesto.

C’è ancora spazio nella collettiva! Per maggiori informazioni contattare la segreteria H2IT segreteria@h2it.it

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H2IT ha incontrato il Viceministro delle Imprese e Made in Italy Valentino Valentini

L’Associazione ha portato all’attenzione del Viceministro il ruolo e il valore della filiera italiana dell’idrogeno. Tra i temi trattati, il PNRR e i progetti europei IPCEI. Concordata la necessità di implementare una strategia per l’idrogeno che aiuti a rendere l’Italia indipendente dal punto di vista energetico e leader nell’economia green.

Roma, 27 febbraio 2023 –

H2IT – Associazione italiana idrogeno, che rappresenta oltre 120 soci tra grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università, ha incontrato il Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini per mostrare la vivacità e la forza della filiera italiana dell’idrogeno, sempre più capace di fornire tecnologie e sistemi innovativi lungo tutta la catena del valore. Un incontro proficuo dove sono stati approfonditi i temi chiave per lo sviluppo del mercato dell’idrogeno in Italia, al fine di generare nuove opportunità alle imprese italiane per renderle competitive a livello europeo e internazionale. A margine, il Viceministro ha ricevuto la proposta di H2IT di creare un tavolo interministeriale dedicato all’idrogeno al fine di costruire una prospettiva strategica nazionale, sulla quale vi è conferma di interesse, riportandola alle sedi istituzionali opportune.

L’idrogeno è già al centro della strategia dell’Unione Europea, che lo ha identificato tra i settori cruciali per il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero nel Green Deal. L’Italia e importanti aziende e centri di ricerca hanno recentemente visto selezionati e finanziati progetti sull’idrogeno per più di 1 miliardo e mezzo di euro. Un ruolo importante è ricoperto dai progetti IPCEI – Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo – e dalle Hydrogen Valleys finanziate dal PNRR, in grado di supportare parallelamente la manifattura delle tecnologie da un lato e la messa a terra di progetti di utilizzo di idrogeno verde dall’altro. Per continuare il percorso di sviluppo saranno, inoltre, fondamentali i 3,64 miliardi del PNRR dedicati all’idrogeno.

Durante l’incontro, l’Associazione ha ribadito i punti di forza della filiera e gli asset nazionali che possano rendere l’Italia un hub strategico, con un ruolo chiave nel contesto europeo da sfruttare a proprio favore per rilanciare la competitività delle nostre imprese. In questo contesto è chiara la necessità di continuare a sviluppare la normativa sull’idrogeno come si sta facendo ora, lavorando con gli enti di riferimento per costruire un quadro completo e chiaro che promuova gli investimenti nel territorio.

Il Viceministro Valentini ha, inoltre, ribadito l’importanza di costruire una sinergia tra le politiche energetiche europee e i punti di forza del nostro sistema. Vi è la necessità di maturare una visione integrata nazionale che porti a progetti e iniziative che massimizzino il ritorno positivo degli investimenti effettuati, creando valore per l’intero paese.

“Accogliamo positivamente l’attenzione mostrata durante l’incontro dal Viceministro Valentini per la tutela e la crescita del settore dell’idrogeno anche in considerazione delle sfide nazionale e europee dei prossimi mesi – ha dichiarato Luigi Crema, Vice Presidente di H2IT e Presidente di Hydrogen Europe Research. H2IT ribadisce il proprio supporto alle istituzioni nel delineare le iniziative strategiche a supporto dello sviluppo della filiera italiana. Continueremo a offrire la nostra esperienza e conoscenza del settore al Governo e a tutte le istituzioni che, come noi, credono in questo fondamentale vettore energetico.”

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H2IT – opportunità di lavoro

Stiamo assumendo!!!

La risorsa si occuperà di fornire supporto alle attività dell’Associazione Italiana Idrogeno – H2IT nella redazione di documenti di natura tecnico-economica, nella mappatura e analisi del contesto (nazionale e non solo) nel quale si sviluppa il settore dell’idrogeno.

Il/la candidato/a ideale, con laurea in Ingegneria o Economia, possiede competenze di politiche energetiche e del settore idrogeno.

È richiesta conoscenza: dei principali meccanismi alla base del funzionamento del sistema energetico (mercati energetici, tecnologie idrogeno, sistemi energetici, impianti di produzione di energia); delle politiche di decarbonizzazione e del ruolo dell’idrogeno; della filiera dell’idrogeno e delle tecnologie abilitanti e ad esso connesse; dei meccanismi economici e incentivanti nello sviluppo di nuovi mercati.

Si richiedono buone capacità comunicative e relazionali, Propensione ad ascoltare, collaborare e a confrontarsi con gli altri. Forte predisposizione al raggiungimento degli obiettivi assegnati nei tempi previsti, Capacità di organizzare e completare più attività/progetti contemporaneamente e Proattività

Buona conoscenza della lingua inglese e padronanza dei principali tools informatici completano il profilo.

La figura verrà inserita a tempo determinato all’interno dell’Area Industria, Energia e Innovazione di Assolombarda.

I candidati possono inviare il cv al seguente indirizzo.

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La North Adriatic Hydrogen Valley si aggiudica 25 millioni dalla Clean Hydrogen Partnership

L’impresa comune europea “Clean Hydrogen Partnership”, partenariato unico pubblico-privato per l’idrogeno pulito a sostegno delle attività di ricerca e innovazione nelle tecnologie dell’idrogeno in Europa, ha confermato i preliminari risultati della valutazione del bando 2022 “Hydrogen Valley – large scale” pubblicato a valere sul Programma quadro EU per la ricerca e innovazione “Horizon Europe”.

Il progetto transnazionale “Valle idrogeno Nord Adriatico” presentato e sostenuto dall’alleanza tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, ha ricevuto una valutazione tecnica positiva e ora è ammesso alla successiva fase negoziale con la Commissione EU per l’assegnazione dei fondi stanziati. Una volta concluso anche tale passaggio, il progetto sarà eleggibile ad un finanziamento diretto europeo sino ad un massimo di 25 milioni di €. Gli esiti della procedura sono attesi agli inizi del mese di febbraio.

Il progetto prenderà il via nella seconda metà del 2023. Si tratta del primo progetto transnazionale in Europa dedicato alla creazione di una valle dedicata all’idrogeno. La North Adriatic Hydrogen Valley riunisce 34 partners e copre l’intera catena di stakeholder dalla produzione e stoccaggio alla distribuzione e uso finale dell’idrogeno in vari settori, principalmente nell’industria e nei trasporti. I partner dei tre Paesi svilupperanno progetti per produrre più di 5.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno nel tentativo di decarbonizzare settori industriali chiave, come la produzione di acciaio e cemento e i trasporti.

Il partenariato, guidato dalla società slovena HSE, il più grande produttore sloveno di elettricità da fonti rinnovabili, è composto nel complesso da 34 enti che costituiscono gli attori chiave in rappresentanza delle istituzioni pubbliche, del mondo della ricerca e dell’industria della macroregione del Nord Adriatico coprendo l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione, allo stoccaggio, alla distribuzione sino all’utilizzo finale di tale vettore energetico in una pluralità di settori. In rappresentanza del territorio italiano sostengono il progetto oltre all’Amministrazione regionale, l’ente nazionale di ricerca Area Science Park che ha svolto un ruolo di primaria importanza nel coordinamento dei contributi provenienti dai portatori di interesse italiani, Acegasapsamga S.p.A., Cimolai S.p.A., Faber Industrie S.p.A, Acciaierie Bertoli Safau, Danieli centro combustion S.p.A, Ferriere Nord S.p.A.,  Clean Technology Systems – CTS H2, Snam S.p.A, Halo industry S.p.A,  Fondazione Bruno Kessler, Università degli studi di Trieste, Tpl-Trasporto Pubblico Locale Fvg s.c.ar.l. e le affiliate Trieste Trasporti S.p.A. e  A.P.T. Azienda Provinciale Trasporti Gorizia, META Group Srl.

Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha affermato

“Accolgo con estrema soddisfazione questo risultato di altissimo valore che riguarda l’intero sistema territoriale regionale che si è impegnato, con grande convinzione, a costruire le basi per la costruzione di una valle idrogeno su scala transnazionale con l’obiettivo di accelerare il processo di transizione energetica. Il progetto “North Adriatic Hydrogen Valley” è nato dalla collaborazione già in essere tra gli hubs di ricerca e  innovazione del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Croazia che hanno saputo mettere a fattor comune, fornendo un esempio unico su scala macroregionale, conoscenza e competenze,  ed agli investimenti che già il settore industriale dei tre territori ha programmato e che richiede una capacità di coordinamento su ampia scala per produrre ricadute significative in termini occupazionali e di benessere delle nostre comunità. Confido che la valutazione positiva riconosciuta alla qualità del progetto a livello europeo porti alla conferma dell’ingente finanziamento atteso e sia di buon auspicio anche per le altre opportunità che la Regione intende sfruttare in maniera sinergica, a partire dagli investimenti previsti dal PNRR per la produzione e utilizzo dell’idrogeno”.

 

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H2IT esprime la propria posizione critica sulla revisione degli investimenti del PNRR che mette a rischio il settore idrogeno

Idrogeno, H2IT: la revisione degli investimenti del PNRR mette a rischio il settore, la sicurezza energetica e l’abbandono dei combustibili fossili. Un’occasione sprecata per dare al Paese una posizione di leadership e creare nuovi posti di lavoro. In pericolo gli investimenti fatti dalle aziende da oltre 10 anni. L’Associazione auspica l’apertura di un tavolo di confronto con i Ministeri competenti.

 

A seguito delle recenti notizie apparse su alcune testate giornalistiche di primaria importanza H2IT, Associazione italiana idrogeno, esprime la propria posizione in merito all’ipotesi di cancellare alcuni progetti di investimenti sulle infrastrutture di rifornimento per l’idrogeno espressa dal Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti On. Matteo Salvini. L’idrogeno rappresenta un vettore energetico strategico per l’economia, la sicurezza energetica e la crescita del Paese. I 3,64 miliardi del PNRR sono fondamentali per non vanificare gli investimenti già fatti dalle aziende, su cui hanno costruito una pianificazione fino al 2026. Dal trasporto pesante a quello ferroviario e navale: tanti grandi player italiani della mobilità e le loro filiere di PMI sono già all’avanguardia, ma occorrono investimenti pubblici e certezza normativa per programmare il futuro.

 

Milano, 23 gennaio 2023 – In relazione alla ricognizione dei progetti previsti dal PNRR in ambito idrogeno in corso da parte del Ministro per gli Affari Europei e PNRR on. Raffaele Fitto e le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti on. Matteo Salvini, che ha espresso la volontà di cancellare gli investimenti per la realizzazione di stazioni di rifornimento dell’idrogeno su strada e su ferrovia, H2IT – Associazione italiana idrogeno, che rappresenta oltre 100 soci tra grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università, sottolinea l’importanza strategica del comparto idrogeno, sviluppato grazie agli ingenti investimenti privati delle aziende.La revisione del PNRR comporterebbe un grave rischio per tutto il comparto e arresterebbe la crescita di aziende italiane in grado di assicurare al nostro Paese una posizione di leadership nell’economia della transizione energetica e di potenziare finalmente la filiera tecnologica. Rappresenterebbe, inoltre, un’occasione sprecata per la creazione di nuovi posti di lavoro e per rendere il Centro e il Sud, per le particolari condizioni meteorologiche di cui godono, veri e propri centri di produzione di energia.

L’Italia e importanti aziende e centri di ricerca hanno recentemente visto selezionati e finanziati progetti sull’idrogeno per più di 1 miliardo e mezzo di euro sommando gli IPCEI – Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (Important Project of Common European Interest) notificati, i bandi Ricerca e sviluppo approvati dal MITE a giugno 2022 e i bandi della Clean Hydrogen Partnership. Un eventuale cambio di rotta sarebbe in contrasto con la strategia di sviluppo già avviata, con ripercussioni gravi su tutto l’ecosistema e le filiere produttive legate allo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico.

Per continuare il percorso di sviluppo della filiera, occorre supportare la strategia nazionale, in linea con il contesto internazionale attraverso investimenti mirati. I 3,64 miliardi del PNRR dedicati all’idrogeno rappresentano un primo passo, non ancora sufficiente, ma fortemente necessario, reso possibile grazie alla visione non ideologica ma tecnologicamente neutra promossa anche da partiti ora al governo. Si tratta di risorse su cui il comparto, fatto anche di tante PMI, fa affidamento e su cui ha costruito una programmazione nel quinquennio 2022-2026, con un importante impatto sia in termini di investimenti sia sul fronte occupazionale. Rivedere le progettualità del PNRR senza prima un confronto con gli operatori, rischia non solo di danneggiare fortemente il comparto, ma anche di contribuire a creare un gap competitivo del nostro Paese e delle nostre imprese rispetto agli altri Paesi europei. L’Italia, infatti, può giocare un ruolo di leadership grazie alle infrastrutture già presenti sul territorio per il trasporto del gas e all’expertise maturata in questo settore.

L’eventuale revisione dei progetti non sarebbe in linea con la programmazione europea, che ha raddoppiato gli obiettivi per l’idrogeno verde al 2030, sta investendo risorse tramite strumenti come l’IPCEI e ha annunciato l’istituzione di una Banca per l’Idrogeno.

Cancellare i progetti già previsti vanificherebbe gli sforzi fatti dal settore della mobilità. I grandi player dell’Automotive si sono già mossi con ingenti investimenti. Una scelta precisa che riguarda soprattutto la costruzione di infrastrutture idrogeno, che hanno un valore strategico enorme per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni dei veicoli commerciali pesanti. In ambito ferroviario, inoltre, le aziende statali hanno già fatto ordini per treni idrogeno, la cui implementazione sul territorio abilita lo sviluppo di Hydrogen Valley, mentre i grandi costruttori italiani ed europei sono vicini al lancio commerciale dei primi modelli a cella a combustibile alimentate a idrogeno.

La costruzione delle infrastrutture H2 è un fattore indispensabile per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni, sia dei veicoli leggeri, sia degli autobus che dei veicoli commerciali. Molti grandi costruttori, tra i quali una folta rappresentanza è costituita da italiani ed europei, hanno investito risorse anche nello sviluppo di mezzi alimentati ad idrogeno, per i benefici che questo tipo di tecnologia può offrire in termini di flessibilità di utilizzo, tempi di fermata per il rifornimento ed autonomia.

Alcuni veicoli leggeri e bus a celle a combustibile a idrogeno sono già disponibili sul mercato, e molti altri modelli, sia pesanti sia leggeri sono vicini al lancio commerciale. Per il trasporto leggero: Toyota, Hyundai e BMW; per il TPL Bus: IVECO BUS, Daimler, Solaris, Rampini CaetanoBus, e Industria Italiana Autobus; per i veicoli commerciali, leggeri o pesanti: IVECO, Hyundai, DAF, Stellantis, MAN, Daimler, Scania e Volvo; sui treni: fra i costruttori Alstom e Stadler, fra gli operatori interessati a progettualità con treni a idrogeno Ferrovie Nord Milano, Ferrovie della Calabria, ARST Sardegna, Ferrovie del Sud Est, Ferrovia Circumetnea; nel trasporto navale: Fincantieri, Grimaldi e nella logistica della movimentazione materiali: Toyota Material Handling.

L’Associazione auspica l’apertura di un tavolo di confronto e approfondimento con Ministri competenti per poter fornire il proprio contributo e supporto in una fase estremamente delicata che vede alcuni bandi ancora aperti e la pianificazione annunciata il 17 gennaio da parte della Commissione Europea del NetZero Industry Act, il piano industriale per il Green Deal che ha identificato l’idrogeno insieme all’eolico, le pompe di calore e il solare tra i settori cruciali per il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero.

Comunicato Stampa_H2IT risponde a Salvini e Fitto_23_01_2023

 

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Aperte le call della Clean Hydrogen Partnership

La Clean Hydrogen Partnership ha lanciato  i nuovi topic per il 2023!

Con un budget totale di 195 milioni di euro per lo sviluppo di progetti che supportano la creazione di tecnologie per l’idrogeno pulito, I topic presentati sono in totale  26, 11 azioni di innovazione (IA), 13 azioni di ricerca e innovazione (RIA) e 2 azioni di coordinamento e sostegno (CSA). Cinque delle azioni di innovazione (IA) sono considerate di importanza strategica e sono selezionate come progetti flagship, che dovrebbero avere un impatto significativo nell’accelerare la transizione verso un’economia dell’idrogeno.

La deadline per la sottomissione dei progetti è il 18 aprile

LINK ALLE CALL 2023

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H2IT pubblica i risultati preliminari dell’osservatorio idrogeno

Qual è lo stato dell’arte del settore? Per rispondere a questa domanda, H2IT in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, ha presentato a Key Energy, la fiera di riferimento per il mercato delle energie rinnovabili, l’Osservatorio H2IT: I numeri sul comparto idrogeno italiano. L’analisi rappresenta un’anteprima dei risultati dell’Osservatorio sulle imprese associate ad H2IT (grandi, medie e piccole imprese, start-up) che rappresentano tutta la catena del valore dell’idrogeno dalla produzione fino agli usi finali. Dall’inchiesta condotta nel mese di ottobre dalla  Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, emerge la fotografia di un settore in crescita ma ancora poco sviluppato (l’incidenza dell’idrogeno sul fatturato totale è stata pari in media al 6% nel 2021) ed unico nel panorama manifatturiero nazionale per la forte presenza di alleanze di tipo industriale: per oltre il 70% delle aziende del campione, l’innovazione in ambito idrogeno nasce dalla collaborazione con altre aziende, fattore che lo rende quindi terreno fertile per l’open innovation.

Dall’indagine svolta emerge chiaramente il ruolo centrale degli investimenti per le imprese della filiera dell’idrogeno, che si trovano ad affrontare le importanti sfide, tecnologiche e non, poste dalla transizione energetica. In generale, più del 70% delle imprese ha al suo interno un’area R&D dedicata esclusivamente all’idrogeno ed il 7% ha comunque intenzione di strutturarsi in tal senso. Andando a vedere le aspettative per fine anno, più della metà degli intervistati (67%) chiuderà il 2022 con un aumento degli investimenti rispetto al 2021. L’innovazione tecnologica dell’idrogeno avviene ancora in modo prevalente con mezzi propri (in media il 67% del totale finanziato). È ancora marginale, invece, il peso dei fondi pubblici, sia europei (13%) che nazionali e regionali (10%), utilizzati maggiormente dalle aziende più piccole che hanno un minore accesso al capitale privato (banche e fondi). Ciononostante, la partecipazione a bandi pubblici è elevata, sia nel caso di bandi europei (60% delle imprese) sia nel caso di bandi nazionali (72%). In termini di fatturato, il 62 % delle aziende si aspetta una crescita a fine 2022 rispetto al 2021.
Che impatto stanno avendo crisi energetica, aumento dei prezzi delle materie prime e scenario geopolitico incerto? Nonostante le difficoltà macroeconomiche del momento, lo sviluppo del comparto idrogeno non si è arrestato. Per la metà del campione, il loro coinvolgimento nel mercato dell’idrogeno non è pregiudicato dal contesto attuale. Per alcune imprese ci sono addirittura dei risvolti positivi: il 38% scorge in questa situazione nuove opportunità di business e sta quindi accelerando gli investimenti. L’accelerazione che l’attuale contesto economico e geopolitico sta dando alla transizione energetica può quindi beneficiare la crescita del settore.

Ma quali sono le altre criticità che bloccano lo sviluppo del comparto? Le aziende soffrono soprattutto la mancanza di un quadro normativo chiaro (79%) insieme all’incertezza di una domanda di mercato non ancora definita (69%). Circa la metà teme, inoltre, che la generazione da rinnovabili sarà insufficiente per la produzione dell’idrogeno verde, ed è ancora elevata la quota di aziende (50%) che ritiene troppo elevati i costi delle tecnologie. A questo si aggiunge che gli obiettivi di Repower EU di produzione a livello europeo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde nel 2030 vengono ritenuti raggiungibili solo con forti interventi di policy (secondo l’83%).

“La sensibilità dei legislatori europei ed italiani e dell’opinione pubblica nei confronti dell’idrogeno non è mai stata così alta – ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. La crisi energetica sta spingendo i Paesi del Vecchio Continente, Italia compresa, a cercare alternative all’approvvigionamento classico, e si iniziano a vedere i primi risultati. La filiera, costituita sia da realtà affermate che giovani, è molto consapevole: nel nostro mercato si creano sempre nuove collaborazioni e alleanze finalizzate alla creazione di tecnologia e innovazione. Se sostenuto nella maniera adeguata, da qui al 2030 l’idrogeno darà un contributo fondamentale per decarbonizzare molti settori, come i trasporti e quelli hard-to-abate, sui quali si è concentrata la maggior parte dei fondi per l’idrogeno del PNRR. Per realizzare il sogno di un’Italia e un’Europa a emissioni zero, serve puntare anche su un vettore unico come l’idrogeno, specialmente su quello verde, prodotto da energie rinnovabili e sicuro protagonista del mix energetico del futuro. Dalla sua nascita, H2IT cerca di stimolare la collaborazione e dare una voce unica alla filiera anche in sede politica, per questo chiediamo alle istituzioni un ulteriore sforzo su strumenti incentivanti e interventi legislativi semplificativi, specialmente a fronte degli investimenti privati degli ultimi anni.”

Per leggere il comunicato stampa completo, CLICCA QUI CS_Osservatorio H2IT_Intesa Sanpaolo IC_10_11_2022

Per scaricare le slide dei risultati preliminari, CLICCA QUI Risultati preliminare indagine H2IT_10112022

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H2IT presente a HESE 2022 – Hydrogen Energy Summit Expo

L’Associazione H2IT sarà presente alla fiera Hydrogen Energy Summit Expo a Bologna Fiere, dal 12 al 14 ottobre 2022

Saremo presenti con uno stand al Padiglione 32 stand B16 e con una collettiva dedicata. 

Per venirci a trovare e visitare la fiera CLICCA QUI  L’ingresso è gratuito previa registrazione, che può essere fatta solo online.

HESE – Hydrogen Energy Summit&Expo è la prima e principale iniziativa italiana dedicata alle nuove tecnologie per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno. Per tre giorni, Bologna si trasformerà in una piazza di incontro e scambio sulle principali tematiche connesse alla transizione ecologica. Ricerca e Innovazione, Digitalizzazione, Sostenibilità sono le parole chiave per BFWE.

H2IT ha contribuito allo sviluppo del ricco programma di convegni con interventi dal mondo delle Istituzioni, della ricerca e dell’Industria; i relatori porteranno il loro punto di vista su tematiche specifiche che riguardano lo sviluppo della filiera dell’idrogeno toccando tutti i segmenti del settore.

Tre giorni di convegni, seminari tecnici e workshop nei quali esperti nazionali ed internazionali delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese si confronteranno sugli scenari di mercato. HESE si svolgerà in contemporanea con le altre 5 manifestazioni gestite da BolognaFiere Water&Energy – BFWE

CH4 LogoConferenza GNL LogoDronItaly LogoFuels Mobility LogoAccadueo Logo
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H2IT presenta il report “Installazione di celle a combustibile in ambito residenziale e commerciale”.

Edilizia e idrogeno; Stato dell’arte, le opportunità e le criticità relative all’uso delle celle al combustibile nelle costruzioni

L’edilizia è il settore energivoro per eccellenza. In Europa, il parco residenziale e commerciale, sempre più vecchio sia nelle strutture che negli impianti, è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2. Specialmente in un periodo di instabilità geopolitica e di forte aumento dei prezzi, non puntare sull’elettrificazione e riqualificazione degli edifici, riducendo del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 come stabilito dall’UE, rischia di far perdere il treno della transizione energetica e di pesare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Per questo, sia Bruxelles che il Governo nazionale (attraverso il PNRR) hanno inserito tra le proprie priorità strategiche lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno verde, prodotto grazie all’impiego di energia da fonti rinnovabili, che diventerà sempre più determinante anche nell’edilizia. Ma quali sono le attuali applicazioni delle celle a combustibile in ambito edile? Quali sono le opportunità, le barriere e gli interventi necessari relativi a tali sistemi? Per rispondere a queste domande H2IT – l’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile che aggrega grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università che lavorano nel settore dell’idrogeno, ha realizzato il paper “Installazione di celle a combustibile in ambito residenziale e commerciale”.

Partiamo da una premessa. La cella a combustibile a idrogeno sfrutta un processo elettrochimico per generare energia elettrica e calore e acqua, azzerando al 100% le emissioni inquinanti e climalteranti, raggiungendo un’elevata efficienza elettrica. Ad oggi, però, l’idrogeno non viene distribuito attraverso una rete di distribuzione come il gas naturale e deve quindi essere prodotto dal sistema stesso in loco oppure essere trasportato all’interno di bombole. È necessario, inoltre, sottolineare che, allo stato attuale, i sistemi a celle a combustibile disponibili sul mercato possono essere alimentati solamente da gas naturale che determinano in ogni caso una riduzione di emissioni di CO2rispetto alle tecnologie tradizionali (circa il 50% in meno).

Risulta però fondamentale cominciare a determinare un quadro dove tali sistemi si possano inserire così da permettere una transizione verso l’utilizzo di idrogeno puro.

Ma quali sono i vantaggi dell’investire sulla tecnologia delle celle al combustibile? Innanzitutto, possono raggiungere un’efficienza elettrica fino al 60%, il valore più alto fra i sistemi di produzione termoelettrica, a cui va sommata l’efficienza termica (fino al 30%). Lavorano bene in modalità di funzionamento costante 24 ore su 24, con produzioni annue che raggiungono anche le 8.700 ore e si prestano a coprire i consumi di base dell’edificio per quanto riguarda l’energia elettrica, contribuendo in misura parziale a coprire i fabbisogni termici, riducendo anche lo stress a cui sarà sottoposto sempre più il sistema elettrico nazionale. La diffusione di questi sistemi permetterà, inoltre, di mitigare la crescente richiesta di aumento puntuale di potenza impegnata nei singoli POD (punto di prelievo dell’elettricità) interessati, dovuto alla naturale conseguenza dell’elettrificazione in atto. Grazie alle basse emissioni e all’alta efficienza, le celle a combustibile possono rappresentare una vera svolta della microcogenerazione domestica e commerciale/industriale. La possibilità di abilitare, con interventi e costi minimi, la rete al trasporto e alla distribuzione dell’idrogeno, prima in blending con il gas naturale, successivamente come puro H2, permetterà e favorirà la diffusione e l’utilizzo delle fuel cell nel settore residenziale e commerciale.

Quali sono le criticità normative e tecnologiche? I sistemi a celle a combustibile attualmente disponibili sono alimentati mediante gas metano. Questo comporta automaticamente il loro inserimento all’interno delle tecnologie non rinnovabili con la diretta conseguenza di una loro gestione dal punto di vista burocratico-amministrativo analoga ai sistemi di microcogenerazione tradizionali. La microcogenerazione tradizionale, però, è stata concepita per la realizzazione di impianti di grossa potenza e non per applicazioni residenziali. Gli impianti di questo tipo devono dunque essere gestiti secondo un iter che certifichi la qualità dell’impianto, tipicamente finalizzato a maturare TEE (Certificati Bianchi). Questo iter è ingestibile ed improponibile in impianti di stazionari di piccola potenza che, tipicamente non sono interessati al conseguimento di TEE ma alle detrazioni fiscali a cui questi sistemi accedono. I TEE andrebbero eventualmente rivisti nell’ottica dell’utilizzo delle celle al combustibile, al fine di supportare effettivamente la soluzione, in termini di valore e di iter di certificazione. I sistemi commerciali sono già in grado di funzionare con una miscela arricchita fino al 30% con gas idrogeno. La tecnologia è già pronta ad offrire soluzioni ad idrogeno verde (quindi ad impatto nullo in atmosfera) ma è necessario colmare il gap tecnologico con prezzi più competitivi per il mercato domestico. Occorre introdurre delle semplificazioni nell’iter burocratico afferente a questi sistemi: solo in questo modo la diffusione di questa tecnologia sarà possibile e i costi scenderanno conseguentemente. I sistemi ad idrogeno verde ricadranno automaticamente nelle FER (fonti energetiche rinnovabili) e quindi le complicazioni attualmente in essere decadranno automaticamente, spostando il “problema” normativo/autorizzativo sullo stoccaggio in sito dell’idrogeno autoprodotto. Occorre però raggiungere quello scenario incentivando e semplificando le procedure per i sistemi attualmente presenti sul mercato.

Come abbattere queste barriere? Per sostenere la crescita del settore, H2IT presenta dieci proposte:

  1. Recepimento della normativa europea atta a semplificare le tipologie di sistemi elettricamente attivi verso la rete. In questo contesto di riforma integrale del quadro normativo occorrerà considerare le peculiarità specifiche dei sistemi a fuel cells;
  2. Considerando l’inquadramento normativo vigente e in attesa di quanto ribadito al punto 1, si suggerisce la semplificazione della procedura della qualifica CAR da parte del GSE;
  3. Modifica del T.U.A. ed elevazione della soglia di esenzione per sistemi non rinnovabili ma ad alto profilo tecnologico, ambientale e prestazionale;
  4. Esclusione dalla rilevazione statistica GSTAT che, per sistemi di questa taglia, rappresenta un onere difficile da gestire;
  5. Estendere la possibilità di scarico a parete degli esausti di reazione alla luce della tipologia e del bassissimo impatto ambientale di tali prodotti per i sistemi a fuel cell;
  6. Inserire i sistemi a celle a combustibile fra le tecnologie ammesse per adempiere a quanto prescritto per gli edifici di nuova costruzione ed i progetti di ristrutturazioni rilevanti;
  7. Inserimento della tecnologia a celle a combustibile fra quelle ammesse al meccanismo delle comunità energetiche;
  8. Chiarire alcune incongruenze presenti nei meccanismi di incentivazione attualmente in essere e, in un’ottica di una futura armonizzazione di tutti gli strumenti fiscali, definire l’inquadramento dei sistemi a celle a combustibile;
  9. La possibilità di far passare gli interventi di efficienza energetica con impianti micro-cogenerativi Fuel Cell per l’ottenimento di TEE legati sia agli ambiziosi obiettivi internazionali, europei e nazionali a contrasto del cambiamento climatico sia a quelli relativi all’efficienza energetica. Le tipologie di TEE debbono riguardare sia titoli di tipo I, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi finali di energia elettrica; sia di titoli di tipo II, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi di gas naturale.
  10. Mettere in atto attività di sensibilizzazione delle Amministrazioni Regionali nei confronti della cogenerazione tramite sistemi a fuel cell. L’inserimento della tecnologia fra quelle normalmente introdotte all’interno dei finanziamenti relativi ai Piani Operativi Regionali (POR) permetterebbe una maggiore diffusione della tecnologia rendendo meno onerosi i costi finali di installazione.

 

Il report di H2IT contiene anche una raccolta delle principali installazioni di utilizzo delle tecnologie Fuel Cell al mondo nella sua configurazione Power-to-Power, tra cui alcune anche in Italia.

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