Lo scorso 8 luglio è stato presentato il piano nazionale per la mobilità a idrogeno alla presenza di alti funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico. L’evento si è svolto a Catania all’interno della Conferenza Nazionale per la Mobilità Sostenibile.
L’Italia fa parte dei primi Stati ad avere un piano nazionale per la mobilità a idrogeno, ad oggi i paesi europei che possono contare su un piano nazionale sono: Regno Unito (UK H2 Mobility), Francia (Mobilité hydrogène France), Germania (h2-mobility.de) e i paesi scandinavi tramite lo Scandinavian Hydrogen Highway Partnership. Iniziative simili sono in fase di lancio anche in altri paesi europei come Austria, Belgio, Finlandia, Paesi Bassi e Svizzera.
Il Piano prevede la messa in servizio di 20 stazioni di rifornimento per l’idrogeno entro il 2020 (10 per autovetture e 10 per autobus) passando a 197 nel 2025 (141 per autovetture e 56 per autobus).
In parallelo alla costruzione dell’infrastruttura di rifornimento è prevista la messa in strada di 1000 autovetture a idrogeno entro il 2020 che diventeranno 27,000 al 2025 (0.1 % del parco veicoli italiano), circa 290,000 al 2030 (0.7 % del parco veicoli italiano) e circa 8.5 M (20 % del parco veicoli italiano) al 2050. Per quanto riguarda gli autobus a idrogeno, il punto di partenza è posto nell’introduzione di 100 autobus entro il 2020 per poi raggiungere uno stock di circa 1,100 al 2025 (1.1 % dello stock totale), circa 3,700 al 2030 (3.8 % dello stock totale) e circa 23,000 al 2050 (25.0 % dello stock totale).
Queste iniziative permetteranno la costruzione di stazioni a idrogeno in punti strategici del Paese per permettere la copertura infrastrutturale delle principali arterie di trasporto (TEN-T) e dei principali centri abitati rendendo possibile la diffusione su vasta scala delle tecnologie dell’idrogeno per il trasporto di massa
Per maggiori informazioni, mobilitah2.it