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CITRAMS – Università degli studi dell’Aquila

Il Centro Interdipartimentale di Trasporti e mobilità Sostenibile (CITRAMS) dell’Università degli Studi dell’Aquila è partecipato dai 7 Dipartimenti dello stesso Ateneo, dalla Regione Abruzzo e dalla Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA S.p.A).

Il Centro, a marcata vocazione internazionale, si contraddistingue per un’impostazione scientifica trasversale tra le discipline ingegneristiche, informatiche, matematiche, economiche, fisiche, chimiche, mediche, neuro-scientifiche ed umanistiche.

Le attività del CITRAMS riguardano, in particolar modo, le tematiche dei trasporti, della mobilità e dello sviluppo sostenibili. In merito, sin dalla fondazione, il Centro si avvale di un’ampia rete di collaborazioni nazionali ed internazionali e della partecipazione al comitato tecnico-scientifico di esperti esterni di consolidata esperienza di settore.

Le finalità del CITRAMS, con particolare focus sull’idrogeno e la sua filiera nel settore dei trasporti, sono volte a:

  • promuovere e disseminare nei vari ambiti la cultura della mobilità sostenibile e le conoscenze nel campo dei trasporti;
  • promuovere l’interdisciplinarità delle tematiche di analisi, proposizione e sperimentazione connesse ai diversi sistemi e modalità di trasporto ed ai loro impatti sociali, economici ed ambientali;
  • innescare processi di partenariato tra università, centri di ricerca, enti pubblici ed aziende a sostegno della ricerca di settore;
  • sostenere il processo di trasferimento tecnologico nel settore;
  • promuovere accordi e rapporti con gli enti pubblici e le imprese per generare attrattività ed investimenti diretti ed indiretti;
  • sviluppare reti di cooperazione nazionale ed internazionale;
  • integrare le attività di ricerca con quelle di alta formazione al fine di potenziare le conoscenze scientifiche e tecnologiche;
  • sviluppare la formazione professionale specialistica nei settori di riferimento;
  • offrire supporto scientifico alle aziende ed agli enti pubblici e privati per favorire lo sviluppo di nuovi processi e dinamiche socio-territoriali anche con l’intento di promuovere reti di cooperazione nazionale ed internazionale.
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Università di Firenze

L’Università degli Studi di Firenze rappresenta uno dei sistemi più grandi e produttivi della ricerca pubblica italiana. I ricercatori dell’Università di Firenze aderiscono a 21 dipartimenti e utilizzano circa 40 strutture di ricerca.

L’ateneo fiorentino ha numerose attività di ricerca sull’idrogeno. Queste attività di ricerca vanno dalle analisi di scenari di idrogeno integrato alle fonti di energia rinnovabile (“idrogeno verde”), ad analisi termo-economiche oltre che a trattazioni di questioni legali per la produzione e la distribuzione dell’idrogeno.

L’ateneo fiorentino svolge anche analisi e studi degli effetti dell’idrogeno su materiali ferrosi e non. Infatti, è capace di eseguire caratterizzazioni chimico-strutturale dei complessi e caratterizzazione morfologica e strutturale delle superfici.

Inoltre, una parte di ricerca è focalizzata sugli elettrolizzatori e sulle celle a combustibile con indagini elettrochimiche e funzionali dei processi di foto-produzione di idrogeno.

L’Università di Firenze studia strategie sostenibili per la produzione di idrogeno tramite processi ecosostenibili: conversione biotecnologica, (bio-)elettrochimica e chimica di biomasse.

Infine, è in grado di eseguire analisi fluidodinamiche delle reti di trasporto e di distribuzione di idrogeno (idrogenodotti), anche in blending.

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SAPIENZA

Il gruppo Sistemi Energetici del DIMA ha attualmente in corso diverse azioni nel settore idrogeno. A livello di sistema, si occupa di studi tecnico/economico/progettuali su sistemi industriali (acciaierie, produzione elettrica), produzione H2 e mobilità (attività finanziate nel settore ferroviario e della propulsione marina). A livello di laboratorio, da diversi anni è in funzione un laboratorio di fuel cells che opera con celle a metanolo e idrogeno, nella realizzazione di membrane innovative con ossido di grafene, nella valutazione delle prestazioni delle celle PEM (anche reversibili) e nel loro processo di invecchiamento. A partire dal 2020 è iniziata una attività sulla produzione di combustibili alternativi ad alto contenuto di idrogeno a partire dai reflui delle acciaierie ed è attualmente in fase di acquisto un sistema elettrolizzatore/storage/Fuel cell in parallelo a batterie per lo studio di ‘Hydrogen-based smart-grids’.
Dall’A.A. 21/22 si avvierà un corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica dal titolo ‘Tecnologie dell’Idrogeno e dello Storage Elettrochimico’ (6CFU).

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