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Monthly Archives: Gennaio 2021

H2IT pubblica il Report: “Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia”

Milano, 19 gennaio 2021

Il 2020 è stato l’anno della svolta per le politiche ambientali europee. Complici anche l’emergenza sanitaria e l’attenzione dell’opinione pubblica alle tematiche green, l’UE ha varato una strategia che prevede di ridurre del 100% le emissioni di CO2 entro il 2050. In questo contesto, l’idrogeno si presenta come soluzione chiave, complementare con altre tecnologie, per la decarbonizzazione del sistema energetico.

L’idrogeno è un vettore energetico che non genera emissioni di CO2, inoltre se prodotto da fonti rinnovabili attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua è privo di emissioni sia carboniche che inquinanti anche nella sua produzione. Può essere conservato per lungo tempo sia in forma gassosa che liquida e permette di utilizzare infrastrutture di trasporto e distribuzione già esistenti con costi di adeguamento sostenibili. Può essere usato in diverse tipologie di veicoli per la mobilità di merci e persone, come materia prima nelle industrie, come combustibile nei processi ad alta temperatura, può essere utilizzato nel settore industriale e residenziale in sostituzione ai combustibili fossili per la produzione di energia e calore, puro o in miscela col gas naturale, sia attraverso processi elettrochimici con celle a combustibile sia bruciandolo come un carburante tradizionale ottenendo una combustione a zero emissioni di CO2. Con un immagazzinamento che non presenta particolari problemi di sicurezza, offre quindi una soluzione per decarbonizzare i processi industriali e i settori energetici in cui la riduzione delle emissioni di carbonio è urgente e difficile da ottenere.

Ma come può l’elemento più piccolo e abbondante dell’universo osservabile essere davvero la chiave di volta verso un modello energetico sostenibile? H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, ha presentato oggi il report “Strumenti di supporto al settore idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia” in occasione dell’evento digitale Idrogeno: il futuro dell’energia è oggi.

Durante l’incontro, a cui hanno partecipato Alberto Dossi, Presidente di H2IT, Luigi Crema, Vicepresidente di H2IT,  la Prof.ssa Filomena Maggino, Consigliere del Presidente del Consiglio e Presidente della Cabina di regia Benessere Italia, e gli onorevoli Vanessa Cattoi (Lega) e Andrea Vallascas (M5S), e moderato da Marcello Baricco dell’Università di Torino, Istituzioni e protagonisti della filiera hanno dialogato sul potenziale del settore, delineando le priorità per una Strategia Nazionale dell’Idrogeno. Su tutti spiccano la necessità di un quadro legislativo certo e semplificato e un piano di investimenti a lungo termine per sviluppare le infrastrutture e finanziare la ricerca e l’innovazione.

L’Italia ha il potenziale per posizionarsi strategicamente in tutti i settori di riferimento della filiera idrogeno: produzione, logistica e trasporto, industria, mobilità, residenziale.  – ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT – Abbiamo grandi operatori e aziende determinanti nell’apertura del mercato, PMI e start-up innovative, centri di ricerca di rilevanza internazionale. Con questo report, realizzato coinvolgendo ben 67 organizzazioni attive nel settore, abbiamo voluto dare il nostro contributo allo sviluppo di un mercato che diventerà sempre più centrale nell’economia nazionale ed europea. Per vincere la sfida della decarbonizzazione è giunto il momento di elaborare una Strategia Nazionale dell’Idrogeno che realizzi un ampio piano di investimenti e riforme. H2IT, in quanto voce unica nel panorama italiano, è pronta a lavorare insieme alle istituzioni mettendo a disposizione tutte le competenze necessarie per favorire il processo decisionale.”

Luigi Crema, Vicepresidente di H2IT ha presentato il Report nato dalla collaborazione tra 48 player dell’industria, 12 centri di ricerca e 7 tra cluster e associazioni, il report presentato oggi contiene le raccomandazioni essenziali per creare le condizioni politiche e normative a sostegno del comparto in Italia. Uno studio dettagliato, che ha coinvolto l’intera filiera e portato all’elaborazione di 51 priorità d’azione e 66 policy, declinate in 7 diversi segmenti: produzione; trasporto, distribuzione e trattamento; stoccaggio; mobilità; usi energetici; usi industriali, residenziali e feedstock; supply chain e tematiche trasversali. A partire da queste, H2IT suggerisce alle istituzioni alcune priorità strategiche per abbattere le barriere allo sviluppo del settore idrogeno in Italia:

  1. Definire il ruolo strategico a lungo termine dell’idrogeno: è fondamentale tracciare una direzione chiara che indichi delle azioni puntuali e degli obiettivi definiti per supportare il settore e abilitare gli investimenti. Nella prima fase di sviluppo, per coprire i gap economici esistenti sarà necessario il supporto pubblico attraverso un sostegno dedicato e stabile nel lungo periodo.
  2. Sviluppare un quadro legislativo e tecnico-normativo chiaro: regole certe, semplificate a livello burocratico e armonizzate a livello internazionale consentirebbero alle aziende coinvolte nell’intera filiera di operare, su uno scenario europeo, in condizioni favorevoli anche per gli investimenti.
  3. Garantire la certificazione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni: un sistema di certificazione basato su Garanzie di Origine al fine di promuovere l’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni, in linea con le direttive europee.
  4. Supportare la ricerca, l’innovazione e la formazione: in questa fase di sviluppo, il ruolo dei centri di ricerca è primario, vanno quindi supportati con finanziamenti ad accessibilità semplificata per progetti dimostrativi o di ricerca specifici. L’evoluzione del settore richiederà anche figure professionali specializzate in un’ampia gamma di conoscenze tecniche che si possono creare investendo sull’educazione, dalle scuole superiori fino a quella universitaria per formare i futuri tecnici specializzati. Un’occasione imperdibile per un paese che vuole ripartire creando nuove opportunità d’occupazione.
  5. Sviluppare un’infrastruttura di rifornimento per la mobilità: la costruzione di una rete di stazioni di rifornimento per veicoli idrogeno è la soluzione migliore per permettere la circolazione di mezzi a celle a combustibile sia per il trasporto leggero che per quello pesante su gomma, ma anche dedicate al trasporto ferroviario e ai mezzi negli hub logistici, come porti e aeroporti.
  6. Incoraggiare la collaborazione strategica tra progetti di Hydrogen Valleys: è prioritario individuare i nuclei iniziali per lo sviluppo sinergico di più usi finali e sviluppare diverse applicazioni al fine di favorire la crescita della domanda, lo scale-up delle tecnologie e di conseguenza ridurre i costi.
  7. Sensibilizzare e informare l’opinione pubblica: lo sviluppo della filiera deve essere accompagnato da campagne informative e progetti educativi sulle tecnologie dell’idrogeno e sulle procedure di sicurezza applicate.

 

Istituzioni e protagonisti della filiera hanno dialogato sul potenziale del settore, delineando le priorità per una Strategia Nazionale dell’Idrogeno. Su tutti spiccano la necessità di un quadro legislativo certo e semplificato e un piano di investimenti a lungo termine per sviluppare le infrastrutture e finanziare la ricerca e l’innovazione. 

Ai seguenti link è possibile scaricare il report completo, la Presentazione mostrata durante l’evento

Report: “Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia”

H2IT_REPORT_Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia 19gen21

Discorso Dossi_evento 19 gennaio

Saluti Vice Ministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni

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Abu Dhabi per l’esportazione di idrogeno verde e blu

Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, ha firmato un accordo per produrre ed esportare idrogeno come carburante.

La compagnia petrolifera governativa di Abu Dhabi vuole trasformare l’emirato ricco di petrolio in un esportatore di idrogeno blu e verde. Abu Dhabi National Oil Co. ha formato un’alleanza con Mubadala Investment Co. e ADQ per produrre idrogeno verde, quindi da energia rinnovabile, ha affermato ADQ in un comunicato. Adnoc svilupperà indipendentemente l’idrogeno blu, che viene prodotto dal gas naturale in un processo che cattura le emissioni di anidride carbonica.

Abu Dhabi National Oil Co (ADNOC), l’investitore statale di Abu Dhabi Mubadala e la holding statale ADQ hanno firmato un memorandum d’intesa per istituire l’Abu Dhabi Hydrogen Alliance, afferma la dichiarazione.

In un accordo correlato, Abu Dhabi Future Energy Co., noto anche come Masdar, ha concordato con Siemens Energy AG di sviluppare una struttura per produrre idrogeno verde a Masdar City ad Abu Dhabi. Siemens Energy, con sede a Monaco, sta già costruendo un impianto dimostrativo per l’idrogeno presso il Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park nel vicino emirato di Dubai.

Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita ha detto che vuole che il regno – il più grande esportatore di petrolio al mondo – diventi il ​​più grande esportatore di idrogeno.

Il piano è produrre sia idrogeno verde prodotto con elettrolisi dell’acqua con energia elettrica da fonti rinnovabili, che idrogeno blu, prodotto dal gas naturale, da esportare nei mercati internazionali emergenti. 

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Hydrogen Business for Climate CONNECT VIRTUAL- Conferences and brokerage event

FAST,  in qualità di partner di Enterprise Europe Network ed Associata H2IT, co-organizza due giornate di conferenze e incontri one-to-one virtuali sul tema dell’idrogeno. L’evento è rivolto a PMI, centri di ricerca, investitori, istituzioni allo scopo di promuovere la collaborazione e accelerare l’emergere di un’Europa a idrogeno.

Programma dell’evento:

mercoledì 13 gennaio 2021
10:30 – 12:00 : Roundtable #1 : Structuring public and private ecosystems
13:00 – 17:00 : B2B meetings
17:00 – 18:00 : Broadcast: The H2 revolution

giovedì 14 gennaio 2021
10:30 – 12:00 : Roundtable #2 France-Germany: booster of the Europe of Hydrogen?

Tutte le conferenze sono disponibili in inglese e francese

Per partecipare al brokerage event è necessario registrarsi al link: https://h2-bfc-connect.pvf.b2match.io/ entro il 12 gennaio 2021, indicando come support office Muriel Geroli-FAST.

Il costo di partecipazione al brokerage event è di 100 euro

La partecipazione alle conferenze è gratuita

Per maggiori informazioni: simpler@fast.mi.it; 02.77790314

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In Austria il più grande impianto siderurgico a idrogeno

La giapponese Mitsubishi Heavy Industries completerà presto in Austria il più grande impianto siderurgico del mondo in grado di raggiungere zero emissioni nette di anidride carbonica.

Mitsubishi Heavy sta costruendo l’impianto pilota presso un complesso dell’acciaieria austriaca Voestalpine, il cui funzionamento dovrebbe iniziare nel 2021. L’impianto utilizzerà l’idrogeno al posto del carbone nel processo di riduzione del minerale di ferro, con una produzione di 250.000 tonnellate di prodotto in acciaio all’anno.

L’industria siderurgica mondiale ha generato circa 2 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2018. La quota del settore siderurgico tra tutte le industrie è cresciuta di 5 punti percentuali al 25%. La riduzione del minerale di ferro rappresenta gran parte delle emissioni di CO2 nella produzione di acciaio. I produttori di acciaio giapponesi, tra cui Nippon Steel, stanno sviluppando processi di questo tipo alimentati a idrogeno.

L’impianto di Mitsubishi Heavy adotta un processo chiamato DRI Dry Reduced Iron. I nuovi altiforni richiedono investimenti per trilioni di yen (1 trilione di yen equivale a 9,6 miliardi di dollari). Sebbene le apparecchiature DRI producano meno acciaio, l’investimento è stimato in meno della metà degli altiforni.

Affinché DRI raggiunga lo stesso livello di competitività in termini di costi degli altiforni, l’idrogeno a basso costo sarà fondamentale.

La tedesca SMS, il principale fornitore mondiale di attrezzature per la produzione dell’acciaio, sta perseguendo il processo di produzione dell’acciaio alimentato a idrogeno, insieme al secondo classificato Danieli in Italia. Tra i produttori di acciaio, ArcelorMittal, con sede in Lussemburgo, prevede di costruire un impianto pilota tedesco per l’acciaio a idrogeno nel 2021. Concorrenti come la tedesca Thyssenkrupp e Salzgitter stanno investendo nel DRI. LA Salzgitter Group ha commissionato a Tenova (società di costruzione impianti acciaio del gruppo Technint-Rocca) la realizzazione di un impianto dimostrativo per la produzione di DRI che utilizza idrogeno come riducente. La centrale si basa sulla tecnologia Energiron, sviluppata da Tenova e Danieli, è progettata per ridurre le emissioni di CO2 durante la produzione di materiale ferroso.

Anche Mitsubishi Heavy, il terzo fornitore mondiale di attrezzature per la produzione di acciaio, si sta assicurando una catena di approvvigionamento dell’idrogeno. A ottobre, la società ha acquistato una partecipazione in una società norvegese che produce apparecchiature per la produzione di idrogeno.

Altrove, Mitsubishi Heavy ha deciso di acquisire partecipazioni in produttori di idrogeno in luoghi come l’Australia. Il gruppo supervisionerà la fornitura di idrogeno, insieme alla costruzione e all’ingegneria delle apparecchiature.

 

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