EAE Italia è la filiale di riferimento per l’Europa per conto di EAE Group, società che progetta e realizza prodotto industriali per impianti elettrici di BT e MT, in particolar modo condotti sbarre, passerelle portacavo, strutture di supporto e corpi illuminati. Il focus di EAE Italia è la fornitura di prodotti sopra menzionati e la loro ingegnerizzazione all’interno di impianti industriali e tecnologici, con un forte focus in ambito Oil & Gas, energie rinnovabili e molto altro. Negli ultimi anni l’azienda si è interessata molto al settore idrogeno e, grazie anche alle relazioni con alcuni EPC contractor, ha contribuito a commesse per impianti Oil &Gas e per impianti NH3. Proponiamo anche soluzione in condotti e corpi illuminati con certificazioni ATEX, installabili all’interno di stack e applicabili a elettrolizzatori.
Ansaldo Green Tech
Ansaldo Green Tech è nata nel 2021 per differenziare il portafoglio di Ansaldo Energia e fornire soluzioni innovative per il mercato della transizione energetica. Ansaldo Green Tech offre impianti di produzione di idrogeno basati sulla tecnologia AEM (Anion Exchange Membrane) con tecnologie e progettazione proprietaria, con stack di taglia 1 MW come elemento base in soluzioni containerizzate da 1 MW o per soluzioni integrate open design multi-MW. Fornisce inoltre pacchetti di Service per monitoraggio e diagnostica remoti, manutenzione predittiva e ottimizzazione delle prestazioni dell’impianto. Ansaldo Green Tech propone sul mercato anche microturbine per la produzione diffusa di elettricità, capaci di utilizzare gas naturale biogas, ma anche idrogeno e metanolo.
Abu Dhabi per l’esportazione di idrogeno verde e blu
Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, ha firmato un accordo per produrre ed esportare idrogeno come carburante.
La compagnia petrolifera governativa di Abu Dhabi vuole trasformare l’emirato ricco di petrolio in un esportatore di idrogeno blu e verde. Abu Dhabi National Oil Co. ha formato un’alleanza con Mubadala Investment Co. e ADQ per produrre idrogeno verde, quindi da energia rinnovabile, ha affermato ADQ in un comunicato. Adnoc svilupperà indipendentemente l’idrogeno blu, che viene prodotto dal gas naturale in un processo che cattura le emissioni di anidride carbonica.
Abu Dhabi National Oil Co (ADNOC), l’investitore statale di Abu Dhabi Mubadala e la holding statale ADQ hanno firmato un memorandum d’intesa per istituire l’Abu Dhabi Hydrogen Alliance, afferma la dichiarazione.
In un accordo correlato, Abu Dhabi Future Energy Co., noto anche come Masdar, ha concordato con Siemens Energy AG di sviluppare una struttura per produrre idrogeno verde a Masdar City ad Abu Dhabi. Siemens Energy, con sede a Monaco, sta già costruendo un impianto dimostrativo per l’idrogeno presso il Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park nel vicino emirato di Dubai.
Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita ha detto che vuole che il regno – il più grande esportatore di petrolio al mondo – diventi il più grande esportatore di idrogeno.
Il piano è produrre sia idrogeno verde prodotto con elettrolisi dell’acqua con energia elettrica da fonti rinnovabili, che idrogeno blu, prodotto dal gas naturale, da esportare nei mercati internazionali emergenti.
Enel punta sull’idrogeno verde
Enel ha deciso di puntare sull’idrogeno verde per accelerare i suoi piani per diventare un produttore di energia a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Il gruppo si rivolge ai mercati di Stati Uniti, Cile e Spagna dove c’è grande presenza di impianti rinnovabili.
Enel, che possiede l’utility spagnola Endesa, installerà elettrolizzatori negli impianti eolici e solari per produrre idrogeno per lo stoccaggio di energia oppure venduto al fine di decarbonizzare i processi industriali. Enel sta infatti parlando con aziende interessate a firmare contratti a lungo termine per il prelievo di idrogeno per le proprie attività, come aziende chimiche, siderurgiche, cementizie e di raffinazione.
Lo sviluppo dell’idrogeno sarà una parte del piano strategico di Enel che verrà presentato a fine anno
Air Products e Thyssenkrupp per l’idrogeno verde
Air Products e thyssenkrupp hanno rivelato una collaborazione esclusiva per sviluppare progetti che forniscono idrogeno verde all’industria in regioni chiave. Secondo un Accordo di cooperazione strategica (SCA), Thyssenkrupp fornirebbe la tecnologia e l’ingegneria per gli elettrolizzatori che saranno costruiti e gestiti da Air Products.
La collaborazione sfrutta la tecnologia di thyssenkrupp a supporto dello sviluppo di idrogeno verde come vettore energetico per i trasporti, la produzione di chemicals e la generazione di energia.
Air Products e thyssenkrupp si impegnano a sviluppare impianti di idrogeno verde di grandi dimensioni, soddisfacendo la necessità di tecnologie a bassi costi di investimento e operativi.
La Germania investe 7 miliardi sull’idrogeno
Il governo tedesco ha adottato la sua strategia nazionale sull’idrogeno, con in programma di aumentare la capacità produttiva a 5 GW entro il 2030 e 10 GW entro il 2040. Per raggiungere questo obiettivo, verranno investiti 7 miliardi di euro in nuove attività e ricerca.
Con questo Piano la Germania vuole diventare il leader mondiale nelle tecnologie dell’idrogeno, ha affermato il ministro dell’economia Peter Altmaier. Questa è la prima volta che la Germania pone obiettivi quantitativi per la produzione di idrogeno.
La maggior parte dell’energia richiesta sarà fornita da parchi eolici offshore.
Della manovra da 130 miliardi di euro per il rilancio dell’economia , 7 miliardi di euro saranno ora spesi per creare un mercato per la domanda di idrogeno prodotto a costi competitivi e € 2 miliardi per partenariati internazionali, ad esempio con il Nord Africa, dove ha già concluso diversi accordi.
La ripresa del Portogallo punta sull’idrogeno da rinnovabili
Il Portogallo si sta preparando per la ripresa dall’emergenza corona virus puntando sulla svolta green investendo milioni in grandi progetti, tra cui un nuovo impianto di idrogeno.
I lavori per la costruzione dell’impianto a idrogeno alimentato a energia solare vicino al porto di Sines inizieranno quest’anno e potrebbero attirare investimenti privati per 5 miliardi di euro, ha dichiarato a Reuters il ministro dell’Ambiente Joao Matos Fernandes. L’impianto potrebbe partire a produrre idrogeno “verde” già entro il 2023 per raggiungere l’obiettivo è di un gigawatt entro il 2030.
Joao Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese per la transizione ambientale ed energetica ha dichiarato che “L’economia non può crescere secondo le linee del passato e la nostra visione post-coronavirus è quella di creare ricchezza da progetti che riducono le emissioni di carbonio e promuovono la transizione energetica e la mobilità sostenibile”
Il ministro ha sottolineato l’investimento di oltre 3.000 milioni di euro fino al 2030, sostenuto “da fondi europei e finanziamenti dalla Banca europea per gli investimenti”, per “produrre fino a 175 mila tonnellate di idrogeno all’anno”.
Il governo olandese e aziende come l’utilità EDP-Energias de Portugal (EDP.LS) e il gruppo petrolifero Galp Energia (GALP.LS) hanno già mostrato interesse per il progetto, ha aggiunto, affermando che l’impianto sarà uno dei più grandi progetti industriali della nazione .
Il progetto prevede la costruzione di una fabbrica di elettrolizzatori su scala industriale, un’altra fabbrica per la produzione di pannelli solari fotovoltaici, un impianto solare e un impianto di idrogeno verde.
Il Portogallo punta a raggiungere l’ambizione di 7.000 MW di energia rinnovabile entro il 2030 attraverso il meccanismo delle aste; una seconda asta per l’installazione di 700 MW di nuova capacità sarà lanciata l’8 giugno.
La prima mega asta del Portogallo di 1.150 MW di capacità di energia solare lo scorso giugno ha attirato principalmente attori internazionali e ha stabilito un prezzo minimo record per megawattora di 14,8 euro, mentre il prezzo medio dell’asta è stato di 20 euro MWh, meno della metà del prezzo base.
Opportunità di decarbonizzazione per la produzione di Acciaio
L’industria siderurgica rappresenta attualmente il 7% delle emissioni globali di biossido di carbonio e di conseguenza tra le prime industrie da decarbonizzare.
Siccome la domanda globale di acciaio è destinata ad aumentare di circa il 6% al 2030, sarà di fondamentale importanza abbattere le emissioni dell’industria siderurgica per la transizione energetica.
La natura complessa della produzione di acciaio rende l’idrogeno verde la soluzione più adatta per la decarbonizzazione del settore, attraverso l’elettrificazione indiretta del processo di riduzione del minerale di ferro.
Ciò richiederà l’integrazione di risorse variabili di energia rinnovabile, attraverso l’uso di tecnologie a idrogeno.
La tabella di marcia europea per l’idrogeno, così come altri recenti studi dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) e dell’IRENA, identificano l’acciaio come uno dei settori di punta per l’utilizzo dell’idrogeno.
Pilot Europei
Il progetto GrInHy, finanziato da FCH JU, ha sviluppato in tre anni il più grande elettrolizzatore ad ossidi solidi ad alta temperatura del mondo, dimostrando il suo utilizzo per la produzione di idrogeno per il trattamento superficiale dell’acciaio.
GrInHy2.0 segna la prima implementazione di un elettrolizzatore ad alta temperatura con una potenza elettrica assorbita di 720 kilowatt in ambiente industriale. Entro la fine del 2022 si prevede che entri in funzione per almeno 13.000 ore, producendo un totale di circa 100 tonnellate di idrogeno ad alta purezza (99,98%). Questo verrà utilizzato per i processi di ricottura nelle acciaierie integrate in sostituzione dell’idrogeno prodotto da gas naturale.
Il progetto H2FUTURE ha sviluppato il più grande elettrolizzatore a membrana a scambio di protoni a bassa temperatura (PEM) da 6 MW e utilizza l’idrogeno risultante per la riduzione diretta del minerale di ferro.
L’obiettivo a lungo termine è consentire all’idrogeno elettrolitico verde di sostituire completamente il gas del forno a coke, rendendo l’idrogeno una soluzione economica per l’industria siderurgica.
Idrogeno verde per un Green Deal europeo: l’iniziativa 2×40 GW
Hydrogen Europe ha annunciato la pubblicazione del documento “2x40GW Green Hydrogen Initiative“.
Questa iniziativa dell’Associazione europea dell’idrogeno ha l’obiettivo di promuovere un massiccio aumento della produzione di elettrolizzatori all’interno dell’Unione Europea al fine di sostenere la produzione di idrogeno verde. La “2×40 GW Green Hydrogen Initiative” può essere considerata un riferimento per l’implementazione del Green Deal europeo; Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, ha infatti dichiarato, in una recente discussione con la filiera industriale dell’idrogeno, il supporto all’iniziativa.
L’industria europea dell’idrogeno, è impegnata a mantenere una leadership nel mercato degli elettrolizzatori nel mondo e a produrre idrogeno rinnovabile a costi uguali o inferiori rispetto all’idrogeno a basse emissioni di carbonio (blue hydrogen). Un prerequisito è che si sviluppi un mercato di elettrolizzatori della capacità di 2×40 GW nell’Unione europea e nei paesi limitrofi (ad esempio Nord Africa e Ucraina).
Il documento rappresenta i prossimi passi concreti per raggiungere una capacità di produzione di 40 GW entro il 2030 in Europa e di altri 40 GW in Nord Africa e Ucraina. La produzione in Europa potrebbe essere così suddivisa; 6 GW installati vicino al punto di domanda e 34 GW vicino alla fonte. La produzione proveniente dai 40 GW installati in Nord Africa e Ucraina entro il 2030 comprende 7,5 GW di produzione di idrogeno per il mercato interno e una capacità di produzione di idrogeno da 32,5 GW per l’esportazione. Se nel 2030 verrà realizzato un mercato di elettrolizzatori 2×40 GW insieme alla capacità aggiuntiva di energia rinnovabile richiesta, l’idrogeno rinnovabile diventerà competitivo rispetto all’idrogeno fossile (grey hydrogen). Realizzando una capacità di elettrolizzatore 2×40 GW, producendo idrogeno verde, si potrebbero evitare emissioni di CO2 di circa 82 milioni di tonnellate all’anno nell’UE.
NortH2, l’Hydrogen Valley del nord Europa
NortH2, il più grande progetto europeo sull’idrogeno verde inizia a Groningen.
Il progetto prevede la costruzione di nuovi parchi eolici offshore nel Mare del Nord collegati ad un impianto di produzione di idrogeno nel porto di Eemshaven; l’ambizione è quella di generare dai 3 ai 4 GW di energia eolica per la produzione di idrogeno prima del 2030, e arrivare ai 10 GW intorno al 2040. La generazione di 800.000 tonnellate di idrogeno verde eviterà circa 7 Mton di emissioni di CO2 all’anno.
Il consorzio è composto da: Gasunie, Groningen Seaports e Shell Nederland. NortH2 ha il supporto della provincia di Groningen e sta cercando partner per espandere il progetto in Olanda.
Allo stato attuale, l’industria sta già utilizzando grandi quantità di idrogeno, ma questo è principalmente prodotto da gas naturale. La sostituzione con idrogeno verde contribuisce in modo significativo alla decarbonizzazione del sistema energetico. Il piano prevede l’installazione di un grande elettrolizzatore nell’Eemshaven, dove l’energia eolica viene convertita in idrogeno verde. Il consorzio sta inoltre valutando la possibilità di collocare elettrolizzatori anche in mare aperto.
Per assicurare il trasporto capillare dell’idrogeno verde prodotto è necessaria una rete di trasporto intelligente in Olanda e in Europa per far arrivare le 800.000 tonnellate di idrogeno verde all’industria e, in seguito, eventualmente anche nelle case. In questo progetto, l’infrastruttura di gas naturale di Gasunie, che ora viene utilizzata principalmente per il gas naturale, verrebbe utilizzata anche per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno.
Il progetto dovrebbe iniziare quest’anno con lo studio di fattibilità e se il risultato sarà positivo, il consorzio spera di produrre il la prima molecola di idrogeno verde entro il 2027. Tutto dipenderà anche, dai permessi dei governi, dall’assegnazione di nuove aree per lo sviluppo del parco eolico nel nel Mare del Nord, dalle aree disponibili per le infrastrutture a idrogeno e dalle decisioni finali degli investitotri.
https://www.youtube.com/watch?v=HU7F3BU3jpo
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