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Category Archives: Finanziamenti

Info Day Nazionale – Clean Hydrogen Partnership

La Clean Hydrogen Partnership è il programma di finanziamento pubblico privato costituito con l’obiettivo di contribuire ad accelerare la transizione verso un’economia dell’idrogeno pulito.

Il bando è stato aperto il 17 gennaio; un totale di 113,5 milioni di euro sarà messo a disposizione attraverso Horizon Europe per progetti che coprano attività di ricerca e innovazione lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno. Ulteriori 60 milioni di euro (dal budget del piano RePowerEU) saranno utilizzati per sostenere diverse attività compresa la creazione e gestione di un “Hydrogen Valleys Facility” per aumentare il numero delle valli dell’idrogeno in Europa.

ENEA e H2IT organizzano l’evento nazionale di approfondimento del Bando 2024, rivolto a tutte le realtà pubbliche e private interessate alla partecipazione al bando Clean Hydrogen Partnership: Università, centri di ricerca pubblici e privati, piccole imprese e grande industria. Nel corso della mattinata verrà presentata la Partnership e illustrato il nuovo bando, call e topic.

Valore aggiunto sarà la presentazione delle associazioni Hydrogen Europe & Hydrogen Europe Research, punto di riferimento europeo dei raggruppamenti delle industrie e degli enti di ricerca in Europa. Infine, verranno presentati alcuni casi di suc cesso e f orniti suggerimenti per lapresentazione di pr oposte competitive.

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Idrogeno, il MIT approva 36 progetti per stazioni di rifornimento e prevede un investimento da 103,5 milioni

Idrogeno, il MIT approva 36 progetti per stazioni di rifornimento e prevede un investimento da 103,5 milioni. Per H2IT, Associazione Italiana Idrogeno, è la dimostrazione della concretezza della filiera. Avviare la creazione dell’infrastruttura è strategico per sviluppare la mobilità a idrogeno in Italia

Roma, 17 marzo 2023 – Un’ottima notizia per il futuro sostenibile della mobilità italiana e un passo decisivo per la creazione della rete italiana di rifornimento a idrogeno. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato la graduatoria dei 36 progetti ammessi al finanziamento pubblico per la realizzazione di stazioni di rifornimento a idrogeno. Un contributo da parte dello Stato da circa 103,5 milioni di euro, finanziati grazie al PNRR. Si tratta di una prima parte dei 230 milioni di euro complessivi previsti nel Piano proprio per sviluppare la rete nazionale di rifornimento a idrogeno.

H2IT – Associazione Italiana Idrogeno – che rappresenta grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università che lavorano nel settore dell’idrogeno – sottolinea la forte risposta da parte della filiera, che dimostra di essere pronta a fornire al sistema Italia soluzioni a idrogeno. L’Associazione auspica, inoltre, che la quota parte dell’investimento non allocato attraverso questo bando (circa 130 milioni), venga comunque reinvestito nel settore della mobilità a idrogeno.

Siamo soddisfatti che il Governo abbia ascoltato le istanze del settore idrogeno italiano e abbia dato fiducia al suo potenziale di crescita – ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. Lo sviluppo di una rete di stazioni di rifornimento è essenziale per permettere all’idrogeno di dare un contributo decisivo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema italiano. Investire nell’infrastruttura è di importanza strategica perché abilita lo sviluppo della mobilità idrogeno e di tutta la sua supply chain, che sarà sinergica con i progetti di Hydrogen Valleys. In Europa si sta già puntando su questo vettore da anni, con alcuni Paesi pionieri, come ad esempio la Germania, che rappresentano un modello d’avanguardia nell’innovazione e nella transizione energetica. Ora siamo sulla giusta strada per recuperare il divario con questi Paesi. Sotto questo profilo, la decisione del Ministero di finanziare i primi 36 progetti, per le aziende attive nel comparto idrogeno, rappresenta una pietra miliare. La filiera è giovane ma altamente tecnologica, innovativa e da anni sta investendo ingenti risorse sui progetti idrogeno e sullo sviluppo delle competenze e delle tecnologie, scommettendo con la pianificazione di questi investimenti industriali nel futuro della mobilità a idrogeno in Italia.”

Entro il 2026, diventeranno, quindi, 38 le stazioni di rifornimento a idrogeno sparse su tutto il territorio nazionale. Alle 36 nuove HRS che verranno create, si aggiungono, infatti, le 2 già presenti nella provincia di Bolzano e Mestre. Le aree scelte riguardano soprattutto le zone strategiche per i trasporti stradali pesanti, come l’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste e dei corridoi europei TEN-T (le reti di trasporto trans-europee).

Non a caso, dei 103,5 milioni di euro, il 77% (circa 79 milioni) riguarda alcune regioni del Nord: Veneto, Trentino- Alto Adige, Lombardia e Piemonte. In particolare, circa 27 milioni verranno investiti in Veneto (9 progetti), quasi 21 milioni in Trentino-Alto Adige (6) e circa 16 milioni in Piemonte (5) e Lombardia (4). Gli investimenti riguardano anche al Centro e al Sud: ad esempio, in Puglia verranno investiti 8 milioni (3), nel Lazio 3 milioni (2) e in Calabria 2 milioni (1).

Per quanto riguarda le aziende coinvolte, i progetti approvati sono stati presentati da Autostrada del Brennero (4 progetti), Milano Serravalle (3), Snam 4 Mobility (8), Eni (3), Sapio (2), Green Factory (1), Sasa (2), Edison (3), Q8 Petroleum (3), Alperia Greenpower (1), GemmoSimplifhy SB (1), Dilella Invest (1), Beyfin (1), Teca Gas (1), Sol (1) e Italgas (1).

I progetti rappresentano un inizio importante per lo sviluppo della mobilità a idrogeno in Italia. Per il futuro, H2IT, che dalla sua nascita ha sempre offerto la sua competenza e conoscenza del settore ai decisori politici, collaborando a più riprese con i Ministeri, auspica che la strategia nazionale continui ad essere supportata con investimenti mirati. In più ribadisce l’importanza della progressiva semplificazione e armonizzazione del quadro normativo, così da sbloccare definitivamente il potenziale di una filiera in grado di dare al Paese una posizione di leadership nell’economia della transizione ecologica e creare nuovi posti di lavoro.

Comunicato Stampa_H2IT_MIT approva 36 stazioni di rifornimento idrogeno_15_03_2023

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La North Adriatic Hydrogen Valley si aggiudica 25 millioni dalla Clean Hydrogen Partnership

L’impresa comune europea “Clean Hydrogen Partnership”, partenariato unico pubblico-privato per l’idrogeno pulito a sostegno delle attività di ricerca e innovazione nelle tecnologie dell’idrogeno in Europa, ha confermato i preliminari risultati della valutazione del bando 2022 “Hydrogen Valley – large scale” pubblicato a valere sul Programma quadro EU per la ricerca e innovazione “Horizon Europe”.

Il progetto transnazionale “Valle idrogeno Nord Adriatico” presentato e sostenuto dall’alleanza tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, ha ricevuto una valutazione tecnica positiva e ora è ammesso alla successiva fase negoziale con la Commissione EU per l’assegnazione dei fondi stanziati. Una volta concluso anche tale passaggio, il progetto sarà eleggibile ad un finanziamento diretto europeo sino ad un massimo di 25 milioni di €. Gli esiti della procedura sono attesi agli inizi del mese di febbraio.

Il progetto prenderà il via nella seconda metà del 2023. Si tratta del primo progetto transnazionale in Europa dedicato alla creazione di una valle dedicata all’idrogeno. La North Adriatic Hydrogen Valley riunisce 34 partners e copre l’intera catena di stakeholder dalla produzione e stoccaggio alla distribuzione e uso finale dell’idrogeno in vari settori, principalmente nell’industria e nei trasporti. I partner dei tre Paesi svilupperanno progetti per produrre più di 5.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno nel tentativo di decarbonizzare settori industriali chiave, come la produzione di acciaio e cemento e i trasporti.

Il partenariato, guidato dalla società slovena HSE, il più grande produttore sloveno di elettricità da fonti rinnovabili, è composto nel complesso da 34 enti che costituiscono gli attori chiave in rappresentanza delle istituzioni pubbliche, del mondo della ricerca e dell’industria della macroregione del Nord Adriatico coprendo l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione, allo stoccaggio, alla distribuzione sino all’utilizzo finale di tale vettore energetico in una pluralità di settori. In rappresentanza del territorio italiano sostengono il progetto oltre all’Amministrazione regionale, l’ente nazionale di ricerca Area Science Park che ha svolto un ruolo di primaria importanza nel coordinamento dei contributi provenienti dai portatori di interesse italiani, Acegasapsamga S.p.A., Cimolai S.p.A., Faber Industrie S.p.A, Acciaierie Bertoli Safau, Danieli centro combustion S.p.A, Ferriere Nord S.p.A.,  Clean Technology Systems – CTS H2, Snam S.p.A, Halo industry S.p.A,  Fondazione Bruno Kessler, Università degli studi di Trieste, Tpl-Trasporto Pubblico Locale Fvg s.c.ar.l. e le affiliate Trieste Trasporti S.p.A. e  A.P.T. Azienda Provinciale Trasporti Gorizia, META Group Srl.

Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha affermato

“Accolgo con estrema soddisfazione questo risultato di altissimo valore che riguarda l’intero sistema territoriale regionale che si è impegnato, con grande convinzione, a costruire le basi per la costruzione di una valle idrogeno su scala transnazionale con l’obiettivo di accelerare il processo di transizione energetica. Il progetto “North Adriatic Hydrogen Valley” è nato dalla collaborazione già in essere tra gli hubs di ricerca e  innovazione del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Croazia che hanno saputo mettere a fattor comune, fornendo un esempio unico su scala macroregionale, conoscenza e competenze,  ed agli investimenti che già il settore industriale dei tre territori ha programmato e che richiede una capacità di coordinamento su ampia scala per produrre ricadute significative in termini occupazionali e di benessere delle nostre comunità. Confido che la valutazione positiva riconosciuta alla qualità del progetto a livello europeo porti alla conferma dell’ingente finanziamento atteso e sia di buon auspicio anche per le altre opportunità che la Regione intende sfruttare in maniera sinergica, a partire dagli investimenti previsti dal PNRR per la produzione e utilizzo dell’idrogeno”.

 

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Aperte le call della Clean Hydrogen Partnership

La Clean Hydrogen Partnership ha lanciato  i nuovi topic per il 2023!

Con un budget totale di 195 milioni di euro per lo sviluppo di progetti che supportano la creazione di tecnologie per l’idrogeno pulito, I topic presentati sono in totale  26, 11 azioni di innovazione (IA), 13 azioni di ricerca e innovazione (RIA) e 2 azioni di coordinamento e sostegno (CSA). Cinque delle azioni di innovazione (IA) sono considerate di importanza strategica e sono selezionate come progetti flagship, che dovrebbero avere un impatto significativo nell’accelerare la transizione verso un’economia dell’idrogeno.

La deadline per la sottomissione dei progetti è il 18 aprile

LINK ALLE CALL 2023

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5,4 miliardi per il primo IPCEI idrogeno Hy2Tech

La Commissione Europea ha dato il via libera ai 5,4 miliardi di euro di aiuti pubblici da parte di 15 Stati membri, tra cui l’Italia, per sostenere un progetto di ricerca, innovazione e produzione industriale nella filiera dell’idrogeno, IPCEI Hy2Tech, il primo Important Project of Common European Interest (IPCEI) sull’idrogeno.

  • elettrolizzatori e loro componenti;
  • celle a combustibile e loro componenti;
  • tecnologie per lo stoccaggio dell’idrogeno/ trasporto/distribuzione;
  • tecnologie per l’utilizzo dell’idrogeno.

Gli Stati (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna) forniranno fondi pubblici, che dovrebbero attrarre investimenti privati per 8,8 miliardi di euro.  Nell’ambito dell’IPCEI, 35 imprese attive in uno o più Stati membri, incluse piccole e medie imprese e start-up, parteciperanno a 41 progetti.

L’IPCEI coprirà gran parte della catena del valore dell’idrogeno, compresa la generazione dell’idrogeno le celle combustibile, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno, le applicazioni per l’utente finale, specialmente nel settore della mobilità. La Commissione prevede che il progetto possa sviluppare importanti progressi tecnologici, inclusi nuovi materiali altamente efficienti, celle combustibili più performanti, tecnologie di trasporto innovative.  Il progetto dovrebbe creare circa 20mila posti di lavoro diretti.

Saranno sei le aziende italiane a partecipare. Ansaldo, De Nora e Enel parteciperanno a progetti sulla tecnologia di generazione dell’idrogeno. Fincantieri, Ansaldo e De Nora su progetti in merito alla tecnologia sulle celle combustibili. Per quanto riguarda progetti su stoccaggio, trasporto e distribuzione della tecnologia, sarà Enel a partecipare, mentre sulle tecnologie per l’utente finale, saranno Fincantieri, Alstom e Iveco a essere coinvolte.

Le prossime “wave” si concentreranno rispettivamente sulla decarbonizzazione del settore, sulle infrastrutture e sulla mobilità e sono cruciali per supportare la leadership tecnologica europea nel raggiungimento dell’obiettivo di 20 Mt di idrogeno rinnovabile entro il 2030.

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Innovation Center di Intesa Sanpaolo e H2IT insieme per spingere l’innovazione nel settore idrogeno

Nasce INNOVAHY, l’iniziativa di H2IT e Intesa Sanpaolo Innovation Center per accelerare la crescita di PMI innovative e start-up del settore idrogeno

 Il progetto mira a fondere le competenze tecniche e finanziarie per sviluppare attività rivolte alle realtà imprenditoriali dell’idrogeno, per sviluppare una filiera sempre più coesa ed innovativa.

 Milano, 13 ottobre 2021H2IT – Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile e Intesa Sanpaolo Innovation Center hanno dato vita a INNOVAHY, un’iniziativa volta a favorire il percorso di crescita di PMI innovative e startup del settore idrogeno.

Il progetto nasce con l’obiettivo di dare un significativo impulso allo sviluppo della filiera in Italia tramite attività congiunte tra H2IT ed Intesa Sanpaolo Innovation Center rivolte a nuove realtà e start-up favorendone lo sviluppo e incoraggiando così la nascita di altre. Inoltre, la partnership mira a valorizzare le iniziative in via di sviluppo che coinvolgono Università, Competence Center, Startup e PMI innovative attraverso iniziative ad hoc (ad esempio, workshop, attività di comunicazione, award, etc..).

L’idrogeno è determinante per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 delineati dalla Commissione Europea nell’Hydrogen Strategy e con il PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – anche l’Italia ha deciso di puntare su questo vettore, come dimostrano i 3,64 miliardi di euro dedicati esclusivamente allo sviluppo di filiere per la produzione, distribuzione e usi finali dell’idrogeno. In questo contesto, diventa necessario supportare tutte le realtà imprenditoriali del comparto.

La collaborazione tra Intesa Sanpaolo Innovation Center e H2IT sarà utile, poi, anche per identificare i soggetti della filiera idrogeno e per stimolarne i processi d’innovazione, sostenibilità e gli investimenti, oltre che per promuovere iniziative per l’interazione tra start up e fornitori di tecnologia con PMI, grandi aziende e investitori al fine di affrontare le sfide tecnologiche del settore.

Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana ammessa alla European Clean Hydrogen Alliance (ECHA) della Commissione Europea. L’Alleanza per l’idrogeno pulito punta a creare le basi per un’ambiziosa diffusione delle tecnologie legate alla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili o a bassa emissione di carbonio entro il 2030, riunendo attorno a tavoli di lavoro e forum periodici i più importanti attori industriali e finanziari del continente.

“Idrogeno e innovazione sono un binomio naturale. La ricerca e lo sviluppo legati al suo impiego in moltissimi campi rappresentano la norma per quanti fanno impresa in quel settore. La collaborazione tra Intesa Sanpaolo Innovation Center – commenta il suo Presidente Maurizio Montagnese – e l’Associazione H2IT è un’opportunità che sono certo sapremo sfruttare al meglio per accompagnare le imprese in questo cammino di crescita. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è da sempre in prima fila per accelerare la transizione energetica di molti settori produttivi e l’Innovation Center offrirà tutto il supporto necessario a PMI innovative e startup attive su questo fronte”.

 Per raggiungere tutti gli obiettivi posti, INNOVAHY potrà contare sulle competenze e conoscenze tecniche di H2IT, che con i suoi 90 soci tra grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università è ormai punto di riferimento per la filiera ed interlocutore sempre più prezioso istituzioni, e sull’esperienza di Intesa Sanpaolo Innovation Center nel selezionare e supportare l’accelerazione, la professionalizzazione, lo scale up internazionale e il supporto nel fundraising di nuove idee imprenditoriali.

L’innovazione è un asset fondamentale per dare una spinta alla crescita del mercato dell’idrogeno e rafforzare la competitività del comparto industriale italiano – afferma Alberto Dossi, Presidente di H2IT. Le PMI, così come le start up, giocano un ruolo molto importante nello sviluppo di questo settore, perché sono più reattive grazie a procedure interne più snelle, sono in grado di attrarre investimenti e di generare e consolidare competenze. Per questo H2IT si è posta l’obiettivo di coinvolgere sempre più queste realtà innovative, per accompagnarle nel percorso di inserimento nella filiera dell’idrogeno. E la collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center va proprio in questa direzione, potendo contare da un lato sulla loro esperienza nel supportare le giovani società preparandole al confronto con il mondo industriale e con gli investitori, dall’altro sull’ampio bagaglio tecnico e del network di H2IT.”

CS_H2IT e Intesa Sanpaolo_INNOVAHY

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WEBINAR: L’IDROGENO PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA: LA STRATEGIA DELL’EUROPA E LE OPPORTUNITA’ PER L’ITALIA

ENERGIA DALL’IDROGENO
SESTO APPUNTAMENTO – 22 settembre 2020 | ore 10.30 – 12.30
L’IDROGENO PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA: LA STRATEGIA DELL’EUROPA E LE OPPORTUNITA’ PER L’ITALIA
 
H2IT – in collaborazione con  ANIMAAssolombarda, FAST ed EEN – organizza l’ultimo della serie di webinar gratuiti  dedicati alla filiera dell’idrogeno, questa volta con uno sguardo all’Europa! Si tratta di appuntamenti dedicati, nei quali le voci dell’industria e della ricerca protagoniste dello sviluppo del settore in Italia, illustreranno come si sta delineando la filiera dell’idrogeno e quali sono le opportunità di mercato per il nostro Paese.

 

In questo sesto webinar verrà approfondita la strategia intrapresa dall’Europa sull’idrogeno come vettore per la transizione energetica e verranno illustrate le opportunità di finanziamento e i fondi disponibili nel breve periodo a supporto di progetti per lo sviluppo della filiera. Avranno spazio di presentazione progetti italiani a testimonianza delle competenze messe in campo dalle aziende sul territorio nazionale

Modera: Marcello Baricco, Professore OrdinarioUniversità di Torino

  • Maria Assumpció Rojo Torrent, Industrial Development Strategy Coordinator – Hydrogen Europe: La strategia europea e la Clean Hydrogen Alliance

  • Antonio Panvini, Direttore Generale – Comitato Termotecnico Italiano – Ettore Piantoni, Coordinatore CT 212 “Uso razionale e gestione dell’energia” e Chairman CEN/CLC JTC 14 “Energy management and energy efficiency in the framework of energy transition” – Comitato Termotecnico Italiano – La garanzia di origine dell’idrogeno disciplinata dalla UNI CEI EN 16325: un importante tassello per il Green Deal Europeo 

  • Massimo Santarelli, Professore OrdinarioPolitecnico di Torino – DEMOSOFC: Soluzioni innovative per il recupero energetico nella depurazione delle acque attraverso l’utilizzo di celle a combustibili a ossidi solidi
  • Paolo Sasso, Head of Italy O&M Power GenerationENEL –Remote area Energy supply with Multiple Options for integrated hydrogen-based TEchnologies
  • Viviana Cigolotti, RicercatriceENEA – H2Ports: Nuove sinergie per l’implementazione di tecnologie idrogeno in ambiente portuale
  • Conclusioni a cura di H2IT: Marcello Baricco intervista Luigi Crema Vicepresidente di H2IT

ISCRIVITI SUBITO

La partecipazione al webinar è a numero chiuso e gratuita, previa iscrizione online.
Per ragioni tecniche della piattaforma, occorre effettuare una registrazione per ciascun appuntamento di interesse.

È necessario iscriversi entro il giorno precedente ed è opportuno verificare i seguenti requisiti: una connessione internet veloce (ADSL), un browser aggiornato e una connessione audio-video.

Vi aspettiamo numerosissimi!
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Strategic Research and Innovation Agenda

I programmi FCH-JU e FCH2-JU si sono dimostrati molto efficaci nello sviluppo delle tecnologie idrogeno ad un alto livello di maturità tecnologica (TRL), ora pronte per l’impiego su larga scala. Tuttavia, c’è ancora tanto da fare in termini di ricerca e innovazione, al fine di sviluppare la prossima generazione di prodotti e tecnologie emergenti che richiedono ancora uno sviluppo prima della distribuzione su larga scala.
Nel quadro della preparazione della Partnership Pubblico Privata Clean HydrOgen for Europe (il terzo partenariato pubblico-privato, che segue FCH2JU nell’ambito di Horizon Europe), Hydrogen Europe e Hydrogen Europe Research insieme ai loro membri hanno preparato l’agenda strategica per la ricerca e l’innovazione – Strategic Research and Innovation Agenda (SRIA) costituita da un insieme di circa 20 roadmaps, che coprono l’intera catena del valore. Questo SRIA rappresenta l’opinione dei partner privati, tenendo conto dei feedback ricevuti da una vasta gamma di parti interessate, compresi altri partenariati, e verrà utilizzata come base per sviluppare il piano di lavoro pluriennale (Multi Annual Working Plan-MAWP) del Clean Hydrogen for Europe. L’attuale versione (luglio 2020) è la bozza finale che è stata presentata alla Commissione europea.

SCARICA LA BOZZA FINALE

Le roadmaps sono articolate su 3 pillar che si basano su 7 obiettivi specifici;

CLEAN HYDROGEN PRODUCTION

SO1: Producing clean hydrogen at low cost

  • RM01. Electrolysis
  • RM02. Other modes of production
  • RM18. Hydrogen in Industry

SO2: Enabling higher integration of renewable within the overall energy system

  • RM03. Role of electrolysis in the energy system

CLEAN HYDROGEN DISTRIBUTION

SO3: Delivering clean hydrogen at low cost

  • RM04. Large-scale hydrogen storage
  • RM05. Hydrogen in the gas grid
  • RM06. Hydrogen carriers
  • RM07. Existing hydrogen transport means
  • RM08. Key technologies for distribution

SO4: Developing clean hydrogen refuelling infrastructure

  • RM09. HRS

CLEAN HYDROGEN END-USES

SO5: Ensuring the competitiveness of clean hydrogen for mobility applications

  • RM10. Technology building blocks
  • RM11. Road Heavy-Duty vehicles
  • RM12. Maritime
  • RM13. Aviation
  • RM14. Rail

SO6: Meeting demands for heat and power with clean hydrogen

  • RM16. Stationery Fuel Cells
  • RM17. Turbines and burners

SO7: Decarbonising industry using clean hydrogen

  • RM18. Hydrogen in Industry

HORIZONTAL ACTIVITIES

Altri tre obiettivi startegici orizzontali sono stati individuati

SO8: Creating Hydrogen Valleys

  • RM21. Hydrogen Valleys

SO09. Developing the supply-chain

  • RM20. Supply chain & Industrialisation

SO10: Tackling cross-cutting issues

  • RM19.1. Sustainability, LCSA, recycling and eco-design
  • RM19.2. Education & Public awareness
  • RM19.3. Safety, PNR & RCS
  • RM19.4. Modelling and simulation
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LA STRATEGIA DELL’EUROPA SULL’IDROGENO

Ci sono molte ragioni per cui l’idrogeno è una priorità chiave per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e la transizione europea verso un energia pulita. Si prevede che l’elettricità rinnovabile decarbonizzerà ampiamente i consumi energetici dell’UE entro il 2050, ma non del tutto. L’idrogeno è in grado di colmare questo divario. Inoltre l’Europa può essere competitiva nella produzione di tecnologie idrogeno pulite. Attualmente l’idrogeno verde o a basso contenuto di carbonio non è economicamente competitivo rispetto al tradizionale idrogeno grigio, e da qui la necessità di un approccio strategico.

La priorità per l’Europa è sviluppare l’idrogeno rinnovabile, da solare ed eolico. Questa scelta si basa su un’industria europea che potrà creare nuove opportunità di crescita economica e nuovi posti di lavoro. Nel breve e medio periodo saranno necessarie altre forme di idrogeno a basso contributo di carbonio.

  • La ROAD MAP delineata dalla Strategia individua tre fasi: 2020-2024, 2025-2030 e 2030-2050, ponendo obiettivi per l’installazione di elettrolizzatori in Europa con valori che si attestano intorno ai 6GW nella prima fase e 40 GW nella seconda, corrispondente a 10 milioni di tonnellate di H2.

Il Piano dell’industria Europea rappresentato da Hydrogen Europe è delineato nel report Green Hydrogen for a European Green Deal A 2×40 GW Initiative.

  • Alla Road Map si affianca UN PIANO DI INVESTIMENTI

Da adesso al 2030, gli investimenti in elettrolizzatori potrebbero variare tra i € 24 e i € 42 miliardi. Inoltre, nello stesso periodo, sarebbero necessari 220-340 miliardi di euro per aumentare e collegare direttamente agli elettrolizzatori 80-120 GW di capacità di produzione di energia solare ed eolica per fornire l’elettricità necessaria. Gli investimenti in impianti per la cattura e lo stoccaggio della CO2 sono stimati a circa 11 miliardi di euro. Inoltre, saranno necessari investimenti per 65 miliardi di euro per il trasporto, la distribuzione e lo stoccaggio dell’idrogeno e le stazioni di rifornimento di idrogeno. Hydrogen Roadmap Europe

Clean Hydrogen Alliance

Per supportare tali investimenti la Commissione ha lanciato nella stessa giornata la Clean Hydrogen Alliance, già menzionata nella Strategia Industriale Europea.

La European Clean Hydrogen Alliance riunisce industria, autorità pubbliche nazionali e locali, società civile e altre parti interessate e ha l’obiettivo di mettere in campo progetti per lo scale up della produzione e della domanda di idrogeno. Si struttura attraverso tavole rotonde guidate da CEO di industrie chiave della catena del valore interconnesse a una piattaforma che riunisce stakeholder diversi, i risultati confluiranno in un ampio forum per coordinare gli investimenti di tutte le parti interessate.

L’allenza dovrebbe anche facilitare la cooperazione in una serie di grandi progetti di investimento sulla catena del valore strategica dell’idrogeno, come gli Important Project of Common European Interests. lo strumento degli IPCEI consente la messa in campo di grandi progetti integrati transfrontalieri e di industrial deployment.

La rinnovata strategia di finanza sostenibile che sarà adottata entro la fine del 2020 e la tassonomia della finanza sostenibile dell’UE guideranno gli investimenti in idrogeno nei settori economici chiave promuovendo attività e progetti che forniranno un contributo sostanziale alla decarbonizzazione.

Anche le possibilità offerte alle regioni ad alta intensità di emissioni di CO2 nell’ambito del Just Transition Mechanism dovrebbero essere esplorate a fondo.

Infine, verranno sfruttate le sinergie tra Connecting Europe Facility Energy e Connecting Europe Facility Transport per finanziare infrastrutture dedicate per l’idrogeno, il riutilizzo delle reti di gas, progetti di impianti CCS e quelli per lo sviluppo di stazioni di rifornimento di idrogeno.

  • STIMOLARE DOMANDA E OFFERTA per costruire un’economia dell’idrogeno in Europa che coinvolga tutta la catena del valore, saranno necessarie politiche di sostegno.

Al fine di adattare un quadro politico di supporto che mira alla riduzione delle emissioni di carbonio  è necessaria una terminologia completa e criteri a livello europeo per la certificazione dell’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio, eventualmente basandosi sull’attuale monitoraggio, comunicazione e verifica dell’ETS e sulle disposizioni stabilite nella direttiva sulle energie rinnovabili.

  • PROGETTARE UN QUADRO PER LE INFRASTRUTTURE DI IDROGENO E LE NORME DI MERCATO

Una condizione per un uso diffuso dell’idrogeno come vettore energetico nell’UE è la disponibilità di infrastrutture energetiche per collegare domanda e offerta. Questo processo dovrebbe essere combinato con una strategia per soddisfare la domanda di trasporto attraverso una rete di stazioni di rifornimento, delineata dalla revisione della direttiva sulle infrastrutture per i carburanti alternativi e dalla revisione della rete transeuropea di trasporto (TEN-T).

Inoltre il passaggio a un mercato liquido basato sul commercio di idrogeno come commodity faciliterebbe l’ingresso di nuovi produttori e sarebbe vantaggioso per una maggiore integrazione con altri vettori energetici.

  • PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE NELLE TECNOLOGIE DELL’IDROGENO

L’UE ha sostenuto la ricerca e l’innovazione sull’idrogeno per molti anni attraverso la partnership pubblico privata FCH JU. Nell’ambito del nuovo programma quadro Horizon Europe, è stato proposto una Clean Hydrogen Partnership.

Per garantire una catena di approvvigionamento completa sono necessari ulteriori sforzi di ricerca e innovazione. Dal punto di vista della generazione, sarà necessario supportare l’upscaling di elettrolizzatori di dimensioni maggiori, più efficienti ed economici dell’ordine dei gigawatt. Come primo passo, quest’anno verrà lanciato una call a presentare proposte per un elettrolizzatore da 100 MW. (Green Deal Call). In secondo luogo, le infrastrutture necessitano di ulteriore sviluppo per trasportare, immagazzinare e distribuire idrogeno in grandi quantità e su lunghe distanze. E’ necessario sviluppare ulteriormente applicazioni per uso finale su larga scala, in particolare nell’industria e nei trasporti. Infine, sono necessarie ulteriori ricerche per consentire l’armonizzazione delle norme e il monitoraggio e la valutazione degli impatti sociali.

Il 15 luglio 2015 la Commissione europea ha adottato una proposta legislativa per la revisione del sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (EU ETS), che comprende la creazione di un Fondo per l’innovazione, che riunirà circa 10 miliardi di euro per sostenere le tecnologie a basse emissioni di carbonio nel periodo 2020-2030. Il Fondo può ridurre sostanzialmente i rischi di progetti complessi e di grandi dimensioni e offre quindi un’opportunità unica per un lancio delle tecnologie idrogeno su vasta scala. Il 3 luglio 2020 è stato lanciato un prima call a presentare proposte nell’ambito del Fondo con scadenza il 29 ottobre.

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Integrazione dei sistemi energetici e idrogeno per la neutralità climatica.

Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l’Europa deve trasformare il suo sistema energetico, che rappresenta il 75% delle emissioni di gas serra dell’Europa. Le strategie dell’UE per l’integrazione dei sistemi energetici e dell’idrogeno, adottate oggi, apriranno la strada a un settore energetico più efficiente e interconnesso, verso un pianeta più pulito e un’economia più forte.

Le due strategie presentano una nuova agenda per gli investimenti nell’energia pulita, in linea con lo strumento di rilancio Next Generation EU della Commissione e il Green Deal europeo. Gli investimenti previsti hanno il potenziale per stimolare la ripresa economica dalla crisi del coronavirus. Creando posti di lavoro e rafforzano la competitività delle industrie strategiche, che sono cruciali per la resilienza dell’Europa.

Integrazione del sistema energetico

La strategia dell’UE per l’integrazione del sistema energetico fornirà il quadro per la transizione verso un’energia verde. L’attuale modello in cui il consumo di energia nei trasporti, nell’industria, nel gas e negli edifici avviene attraverso catene del valore, regole, infrastrutture, pianificazione e operazioni separate – non può garantire la neutralità climatica entro il 2050 in modo economicamente efficiente. È necessario creare nuovi collegamenti tra settori e sfruttare il progresso tecnologico.

Un’integrazione del sistema energetico implica che il sistema sia pianificato e gestito nel suo insieme, collegando diversi vettori energetici, infrastrutture e settori . Questo sistema connesso e flessibile sarà più efficiente con riduzione dei costi per la società.

Questa strategia si basa su tre pilastri:

  1. Innanzitutto, un sistema energetico più “circolare”, con l’efficienza energetica come fulcro. La strategia identificherà azioni concrete per applicare nella pratica il principio “energy efficiency first” e utilizzare le fonti energetiche locali in modo più efficace nei nostri edifici o nelle comunità. Esiste un potenziale significativo nel riutilizzo del calore di scarto proveniente da siti industriali, data center o altre fonti e dall’energia prodotta dai rifiuti organici o dagli impianti di trattamento delle acque reflue. L’onda del rinnovamento sarà una parte importante di queste riforme.
  2. In secondo luogo, una maggiore elettrificazione diretta degli usi finali. Poiché il settore energetico ha la più alta percentuale di energie rinnovabili, dovremmo sempre più utilizzare l’elettricità ove possibile: ad esempio per pompe di calore negli edifici, veicoli elettrici nei trasporti o forni elettrici in determinati settori. Una rete di un milione di punti di ricarica per veicoli elettrici sarà tra i risultati visibili, insieme all’espansione delle installazioni di impianti solari ed eolici.
  3. Per quei settori in cui l’elettrificazione è difficile, la strategia promuove combustibili puliti, tra cui idrogeno rinnovabile, biocarburanti e biogas. La Commissione proporrà un nuovo sistema di classificazione e certificazione per i carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio.
    La strategia prevede 38 azioni per creare un sistema energetico più integrato. Questi includono la revisione della legislazione esistente, il sostegno finanziario, la ricerca e la diffusione di nuove tecnologie e strumenti digitali, la guida agli Stati membri sulle misure fiscali e la graduale eliminazione dei sussidi per i combustibili fossili, la riforma della governance del mercato e la pianificazione delle infrastrutture e il miglioramento delle informazioni per i consumatori. L’analisi degli ostacoli esistenti in questi settori informerà le nostre proposte concrete, ad esempio la revisione del regolamento TEN-E entro la fine del 2020 o la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia e del quadro normativo del mercato del gas nel 2021.

Strategia dell’idrogeno

In un sistema energetico integrato, l’idrogeno può supportare la decarbonizzazione dell’industria, dei trasporti, della produzione di energia e degli edifici in tutta Europa. La strategia dell’UE sull’idrogeno si concentra su come trasformare questo potenziale in realtà, attraverso investimenti, regolamentazione, creazione del mercato e ricerca e innovazione.

L’idrogeno può alimentare settori non adatti ad essere elettrificati e fornire stoccaggio per bilanciare i flussi variabili di energia rinnovabile, ma ciò può essere ottenuto solo con un’azione coordinata tra il settore pubblico e privato, a livello europeo. La priorità è sviluppare idrogeno rinnovabile, prodotto utilizzando principalmente energia eolica e solare. Tuttavia, a breve e medio termine sono necessarie altre forme di idrogeno a basse emissioni di carbonio per ridurre rapidamente le emissioni e sostenere lo sviluppo di un mercato sostenibile.

Questa transizione richiederà un approccio graduale:

  1. Dal 2020 al 2024, si punta ad installare almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori in europa per la produzione di un milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile.
  2. Dal 2025 al 2030, l’idrogeno deve diventare una parte intrinseca del nostro sistema energetico integrato, con almeno 40 gigawatt di installazioni di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile.
  3. Dal 2030 al 2050, le tecnologie dell’idrogeno rinnovabile dovrebbero raggiungere la maturità ed essere implementate su larga scala in tutti i settori difficili da decarbonizzare.

Clean Hydrogen Alliance

Per contribuire a realizzare questa strategia, la Commissione lancia oggi l Clean Hydrogen Alliance con i leader del settore, la società civile, i ministri nazionali e regionali e la Banca europea per gli investimenti. L’Alleanza costituirà una pipeline di investimenti per la produzione su larga scala e sosterrà la domanda di idrogeno pulito in Europa. Per indirizzare il sostegno alle tecnologie più pulite disponibili, la Commissione lavorerà per introdurre standard, terminologia e certificazione comuni, basati sulle emissioni di carbonio del ciclo di vita, ancorate alla legislazione esistente in materia di clima ed energia e in linea con la tassonomia dell’UE per gli investimenti sostenibili. La Commissione proporrà misure politiche e normative per creare la certezza degli investitori, facilitare l’assorbimento dell’idrogeno, promuovere le infrastrutture e le reti logistiche necessarie, adattare gli strumenti di pianificazione delle infrastrutture e sostenere gli investimenti, in particolare attraverso il piano di recupero Next Generation EU.

Frans Timmermans, Vicepresidente della CE ha dichiarato: “Le strategie adottate oggi rafforzeranno il Green Deal europeo e la ripresa verde e ci porteranno saldamente sulla strada della decarbonizzazione della nostra economia entro il 2050. La nuova economia dell’idrogeno può essere un motore di crescita per aiutare a superare il danno economico causato dal COVID-19. Nello sviluppo e nell’implementazione di una catena del valore dell’idrogeno pulita, l’Europa diventerà un pioniere globale e manterrà la sua leadership nella tecnologia pulita “.

Il commissario per l’Energia Kadri Simson ha dichiarato: “Con il 75% delle emissioni di gas serra dell’UE provenienti dall’energia, abbiamo bisogno di un cambio di paradigma per raggiungere i nostri obiettivi 2030 e 2050. Il sistema energetico dell’UE deve diventare meglio integrato, più flessibile e in grado di accogliere le soluzioni più pulite ed economiche. L’idrogeno svolgerà un ruolo chiave in questo, poiché il calo dei prezzi delle energie rinnovabili e la continua innovazione lo rendono una soluzione praticabile per un’economia neutrale dal punto di vista climatico. “

Il commissario per il mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato: “La Clean Hydrogen Alliance lanciata oggi incanalerà gli investimenti nella produzione di idrogeno. Svilupperà una serie di progetti concreti per sostenere gli sforzi di decarbonizzazione delle industrie europee ad alta intensità energetica come acciaio e prodotti chimici. L’Alleanza è strategicamente importante per le nostre ambizioni nel Green Deal e la resilienza del nostro settore. “

Un modo per garantire l’integrazione del settore è l’implementazione di idrogeno rinnovabile. Può essere usato come materia prima, combustibile o vettore energetico e stoccaggio e ha molte possibili applicazioni in tutti i settori dell’industria, dei trasporti, dell’energia e degli edifici. Ancora più importante, non emette CO2 e quasi nessun inquinamento atmosferico quando utilizzato. Offre quindi una soluzione per decarbonizzare i processi industriali e i settori economici in cui la riduzione delle emissioni di carbonio è sia urgente che difficile da raggiungere. Tutto ciò rende l’idrogeno essenziale per sostenere l’impegno dell’UE a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 e per lo sforzo globale di attuare l’accordo di Parigi.

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