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About: Cristina Maggi

Recent Posts by Cristina Maggi

Blu Energie

La mission di Blu Energie è quella di progettare, costruire e gestire impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili di tipo idroelettrico e fotovoltaico, ad alta tecnologia e elevato rendimento. La conoscenza nell’ambito FER sviluppata da Blu Energie srl è servita negli ultimi anni per un nuovo sviluppo della società nell’ambito prima R&D nel settore dell’idrogeno verde e ora nell’ambito della realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile connessi a sistemi di produzione di Idrogeno verde tramite elettrolisi. La società possiede le competenze tecniche e le strutture per realizzare progetti nella loro interezza, anche grazie alla stretta collaborazione con partner tecnici, università e centri di ricerca con i quali collabora da molti anni.

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H2IT Weekly – 11 settembre 2023

L’aggiornamento settimanale sugli eventi nel mondo idrogeno, bandi e finanziamenti e notizie dai nostri soci!

Eventi

HESE – Hydrogen Energy Summit Expo
📆  11-13 Ottobre, Bologna

Anche quest’anno H2IT organizza a Bologna in collaborazione con Bologna Fiere Water Energy la Fiera HESE – Hydrogen Energy Summit&Expo, dall’11 al 13 ottobre.
La Fiera è alla sua terza edizione ed è dedicata alle nuove tecnologie per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno. Tre giorni di convegni, seminari tecnici e workshop nei quali esperti nazionali ed internazionali delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese si confronteranno sugli scenari di mercato, sulle tecnologie e sulle normative.
H2IT sarà presente con uno stand e un’area dedicata agli approfondimenti tecnici e al networking, uno spazio che ospiterà workshop, eventi e presentazioni tecniche che vedranno la partecipazione delle aziende associate, rappresentanti di enti e associazioni partner.
H2IT contribuisce con il comitato scientifico della fiera, allo sviluppo dei convegni che ogni anno toccano i temi chiave e le priorità per lo sviluppo del settore idrogeno.
Da quest’anno nasce BFWE Innovation Award per valorizzare le innovazioni tecnologiche e per diffonderle alla platea degli operatori del settore, con un premio destinato a tutte quelle innovazioni di prodotto, di processo e di servizio, sviluppate da aziende innovative, dal mondo scientifico e dalle utilities.

European Hydrogen Week 
📆  20-24 Novembre, Bruxelles

Sono aperte le iscrizioni per la European Hydrogen Week, uno dei più grandi eventi dedicati al mondo idrogeno in Europa. La fiera si svolge dal 20 al 24 Novembre 2023 al Bruxelles Expo.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito ufficiale, mentre per le iscrizioni è possibile registrarsi al link.

Bandi e finanziamenti

Innovation Fund – Hydrogen Bank

Sono stati pubblicati i termini e le condizioni della prima asta dell’Innovation Fund – Hydrogen Bank, prevista per il 23 Novembre 2023. L’asta avrà un budget da 800 M€, con un contributo massimo di 5 €/kg di idrogeno prodotto per un totale di 10 anni. Tra i requisiti tecnici il progetto deve essere completato ed entrare in funzione entro 5 anni dalla firma del grant, l’elettrolizzatore deve essere di nuova installazione e di almeno 5 MWe di potenza, da trovarsi in un luogo unico.
Sono inoltre definite le condizioni di cumulabilità con altre tipologie di finanziamento.

PNRR – Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

In seguito all’ultimo comunicato del MIT la scadenza per la presentazione di domande per il bando “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale” finanziato dal Next Generation EU è alle ore 15:00 del 13 settembre 2023.

Innovation Fund – Small scale call

La terza call per progetti small scale relativi all’Innovation Fund è stata lanciata il 30 marzo 2023 e scade il 19 settembre alle 17:00.

Notizie dai soci

FNM presenterà il treno a idrogeno di Alstom all’Expo Ferroviaria 2023

È prevista l’entrata in funzione dei treni a idrogeno di Alstom sulla linea Brescia-Iseo-Edolo per la fine del 2024 – inizio 2025: l’annuncio del presidente esecutivo di FNM Andrea Gibelli al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Un esemplare dei 14 sviluppati da Alstom e acquistati da FNM saranno visibili dal 3 al 5 ottobre alla prossima Expo Ferroviaria 2023 a Milano.
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Il nuovo polo dell’idrogeno di FBK nascerà a Rovereto

FBK sigla un’intesa per la costruzione di nuovi laboratori del Centro Sustainable Energy di FBK a Rovereto, presso l’area Arcese. La Palazzina Officina diventerà il cuore del nuovo Polo dell’Idrogeno, dove verrà approntato un laboratorio per lo studio di tecnologie di accumulo di energia in batterie, a flusso e di prossima generazione, e degli accumulatori a celle combustibili a idrogeno.
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Alpiq, San Marco Petroli e Sinloc lanciano il progetto “H2 Laguna”

Il progetto prevede l’installazione di un impianto di elettrolisi da 10 MW per l’approvvigionamento di aziende del settore trasporti operanti a livello regionale che utilizzeranno camion a idrogeno, oltre a promuovere la decarbonizzazione del trasporto via acqua.
È prevista ad una produzione di 1,200 tonnellate all’anno di idrogeno rinnovabile.
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Approvato il primo passo verso la rigenerazione della centrale di Monfalcone in chiave idrogeno

Il Friuli Venezia Giulia approva la dimissione della centrale di Monfalcone per la conversione a un impianto a ciclo combinato in blending (70% gas metano, 30% idrogeno) da parte di A2A e Snam.
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Il primo impilatore di container a idrogeno arriva al porto di Valencia

Sviluppato da Hyster, ReachStacker è il primo impilatore di container a idrogeno al mondo e verrà impiegato nel porto di Valencia contestualmente al progetto H2PORTS, a cui partecipa ATENA. Alimentato da una fuel cell, dispone di una HRS mobile per il rifornimento che verrà testata durante l’uso.
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Italian hydrogen Summit – 4 Luglio, Roma

L’idrogeno è una delle chiavi per la transizione e la sicurezza energetiche del nostro Paese

L’associazione Italiana Idrogeno promuove la realizzazione di una strategia nazionale, della realizzazione di una prospettiva di costruzione e crescita di questo fondamentale settore del futuro sistema energetico. Serve una prospettiva di lungo termine ed una roadmap implementativa, che possa attirare gli investimenti, costruire basi industriali solide e attivare un quadro di mercato ampio.

Per questo siamo lieti di invitarvi al primo Italian Hydrogen Summit, un evento interamente dedicato a tutti i temi fondamentali che riguardano l’idrogeno. Sarà una grande occasione di incontro e confronto tra istituzioni, aziende, esperti, operatori del settore e stakeholder. Analizzeremo lo stato dell’arte del comparto, capiremo insieme il potenziale del vettore, i benefici della penetrazione dell’idrogeno nel mix energetico del paese, i fattori abilitanti e  le barriere sulle quali lavorare , con un unico obiettivo: creare le condizioni per l’implementazione di una visione strategica e condivisa sull’idrogeno.

Italian Hydrogen Summit: verso una strategia idrogeno italiana

Data: 4 luglio 2023

Orario: Inizio lavori ore 09.00 – Fine lavori ore 16.00

Luogo: Spazio Field, Via Merulana 248, Roma

L’evento vedrà la partecipazione di istituzioni sia a livello nazionale che europeo, che daranno il via a una sessione plenaria inaugurale. Seguiranno tavole rotonde in cui le principali aziende del settore dell’idrogeno, insieme ai rappresentanti delle autorità e dei territori, si confronteranno e condivideranno le loro esperienze e il punti di vista.

Unisciti a noi e partecipa a questa giornata di networking e scambio di conoscenze all’avanguardia nel campo dell’idrogeno, verso un futuro più sostenibile, innovativo e tecnologico.

Per accreditarti all’evento clicca qui: LINK ISCRIZIONE ITALIAN HYDROGEN SUMMIT 4 LUGLIO

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Osservatorio H2IT: I numeri della filiera italiana idrogeno

 

Idrogeno: crescita e innovazione solo unendo le forze, anche con le istituzioni. Le imprese investono e credono nella collaborazione, nei fondi europei e nel PNRR per sbloccare il potenziale. Oltre un terzo vanta almeno un brevetto e la metà sviluppa soluzioni ad un alto livello di maturità tecnologica. Inflazione e shock energetico generano nuove opportunità.

 H2IT, Associazione italiana idrogeno, la Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, hanno presentato l’Osservatorio sul settore idrogeno in Italia. Dai fatturati agli investimenti: per le aziende della filiera il 2022 è stato un anno di crescita. Il potenziale di sviluppo è alto e può essere colto attraverso la formazione di personale qualificato, un quadro normativo chiaro e l’accelerazione degli investimenti infrastrutturali e di supporto alla domanda.

 Roma, 12 maggio 2023 – Innovativa, tecnologica, in crescita. La filiera italiana idrogeno, vettore energetico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetiche voluti dall’UE e dall’Italia, è giovane ma ha grande voglia di investire e collaborare per diventare leader nel Vecchio Continente. È quanto emerge dalla fotografia scattata dalla seconda edizione dell’Osservatorio H2IT: I numeri sul comparto idrogeno italiano, realizzato congiuntamente dalla Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo. L’analisi ha preso in esame le imprese associate ad H2IT (grandi, medie e piccole imprese, start-up) che rappresentano tutta la catena del valore dell’idrogeno dalla produzione fino agli usi finali.

La parola d’ordine per descrivere la filiera rappresentata è: investimenti. Nel PNRR sono stati stanziati 3,64 miliardi di euro proprio per sviluppare il comparto, ma sono soprattutto gli investimenti privati a spingere la crescita. Lo si evince da alcuni dati. Il 65% delle aziende ha chiuso il 2022 con una crescita degli investimenti sull’idrogeno. Il 70% degli investimenti sono finanziati attraverso fondi propri, mentre il 22% è coperto da fondi europei, nazionali o regionali. In più, ben il 71% indica la ricerca e sviluppo come strategia d’investimento prioritaria, davanti alla formazione e all’assunzione di nuove risorse (58%). D’altra parte, sempre il 71% delle imprese ha un centro di ricerca interno dedicato all’idrogeno (che è cruciale per gran parte delle aziende); questa percentuale è destinata a salire al 78% nei prossimi anni. Gli investimenti in molti casi si traducono in innovazioni e brevetti. Negli ultimi cinque anni, infatti, oltre 1 azienda su 3 (36%) ha ottenuto almeno un brevetto o è in procinto di farlo; questa percentuale sale all’85% tra chi si occupa di produzione. È alta la correlazione tra investimenti e innovazione: la metà delle imprese intervistate ritiene di aver raggiunto un alto livello di maturità tecnologica nell’idrogeno.

E’ alta la partecipazione a bandi: più della metà (56%) ha partecipato a bandi europei, ottenendo finanziamenti nel 65% dei casi (un altro 20% è in attesa dell’esito). Quelli più partecipati sono stati i bandi Horizon 2020 – Horizon Europe, FCH JU e Clean Hydrogen partnership. A livello nazionale, invece, il 51% ha partecipato ai bandi del PNRR, mentre il 33% è coinvolto nell’iniziativa IPCEI.

Ma passando ai dati economici, qual è l’andamento della filiera? In termini di fatturato, il 2022 si è chiuso nel complesso con segno positivo per il 71% delle imprese e il 58% ha incrementato il giro d’affari dell’attività dedicata all’idrogeno, con aspettative di ulteriore crescita nel prossimo futuro. Che conseguenze hanno avuto crisi energetica, aumento dei prezzi delle materie prime e scenario geopolitico incerto? Per circa la metà del campione (45%), il coinvolgimento nel mercato dell’idrogeno non è pregiudicato dal contesto attuale. Ma c’è di più: il 35% scorge in questa situazione nuove opportunità di business e sta quindi accelerando gli investimenti. In altre parole, è vero che l’incertezza generale aumenta, ma il particolare contesto attuale potrebbe dare un’accelerazione decisiva verso la transizione energetica.

Siamo abituati a vedere il mercato come perenne competizione. Il discorso viene però ampiamente smentito quando si parla della filiera idrogeno, dove l’innovazione nasce, per ammissione stessa delle aziende, dalla collaborazione tra le imprese. Per il 64% le partnership interaziendali sono il modo migliore per crescere in ottica di innovazione collaborativa, seguito da quelle con le Università (60%) e dai tavoli di lavoro nazionali/internazionali (49%). Una cosa è sicura: non esiste innovazione senza un capitale umano adeguatamente formato. Per questo le aziende guardano sia alla formazione interna che alle nuove assunzioni. Proprio a tal proposito, il 42% aumenterà i profili di Project manager entro fine anno e punterà ancor di più sul reclutamento di tecnici specializzati (49%), il cui reperimento sul mercato è ritenuto particolarmente complesso in gran parte dei casi. Quasi un’impresa su due ricerca anche le figure junior da formare (47%) e project manager (42%); seguono le figure specializzate in ambito green (35%) e i tecnici di laboratorio (22%).

Quali sono i settori che cresceranno di più da qui al 2030 secondo le aziende? Su tutti spicca la mobilità (85% delle risposte), seguita dai settori hard-to-abate (67%) e lo storage di elettricità rinnovabile (55%). E quali sono i territori italiani più “fertili” per l’idrogeno? In generale la filiera rappresentata dalle aziende di H2IT risiede nella maggior parte dei casi al Nord, soprattutto in Lombardia, che da sola ospita le imprese che realizzano il 60% del fatturato da idrogeno italiano.

Che cosa blocca lo sviluppo del comparto? Le aziende soffrono soprattutto la mancanza di un quadro normativo chiaro (78%), l’incertezza di una domanda di mercato non ancora definita (64%) e tutto ciò che ruota attorno ad autorizzazioni (53%) e burocrazia (51%). Per superare le criticità le imprese chiedono soprattutto la definizione di normative e regolamenti nazionali (58%), piani strategici nazionali (55%) e più investimenti per stimolare la domanda (45%) e in infrastrutture (42%).

Tra shock energetico, inflazione e un contesto geopolitico complesso, tanti Paesi europei hanno interiorizzato la necessità di rendersi indipendenti sotto il profilo energetico puntando su fonti di approvvigionamento alternative, come l’idrogeno ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. La filiera italiana è certamente giovane, ma è composta da tante realtà ambiziose, che non hanno paura di investire per fare vera innovazione. Parliamo di imprese che si sono mosse ben prima della politica, il cui supporto è tuttavia essenziale per dare al comparto un ruolo di leadership in tutta Europa. Siamo orgogliosi di come le aziende, anche grazie al nostro lavoro, abbiano capito il valore della collaborazione, secondo l’assunto che questo è il momento di crescere e creare tecnologia insieme. Dal PNRR, così come dalle altre risorse messe a disposizione dallo Stato e dall’Unione Europea, stanno arrivando fondi che danno certezze al settore e ci permettono di guardare al futuro con grande ottimismo.”

 

“L’analisi restituisce il profilo di una filiera italiana dell’idrogeno molto eterogenea nelle dimensioni delle imprese coinvolte ha dichiarato Anna Maria Moressa, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Fra queste spicca un gruppo di PMI che possiede una forte mission, alte potenzialità di innovazione, in grado di intrecciare alleanze industriali trasversali con altri settori, da quello chimico e meccanico a quello informatico, e di collaborare con centri di ricerca nazionali e internazionali. La metà delle imprese dimostra di avere un’alta maturità di innovazione, con brevetti pronti all’industrializzazione. Sarà proprio grazie all’accelerazione della ricerca per l’efficientamento delle tecnologie di produzione, di stoccaggio e di trasporto, che l’idrogeno nel prossimo futuro potrà giocare un ruolo di primo piano nel processo di decarbonizzazione, con l’apertura di nuovi business anche per le PMI italiane. Si apriranno dunque anche opportunità di occupazione per i giovani e ci sarà bisogno di tecnici altamente qualificati per i quali saranno necessari percorsi formativi ad hoc. La crescita del tessuto economico richiede inoltre una accelerazione degli investimenti pubblici e privati e interventi normativi e di policy chiari e mirati”.

 

Clicca qui per scaricare l’Osservatorio completo.

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Saipex

Saipex e una società che opera nel settore dell’ingegneria industriale, fornendo servizi e soluzioni per fabbricanti ed utilizzatori di attrezzature ed impianti in pressione ed apparecchiature destinare all’installazione in atmosfere esplosive.

Grazie ad una decennale esperienza nel settore ed alla cultura professionale acquisita nel corso degli anni, siamo in grado di garantire lo sviluppo di progetti ed assistere i nostri clienti come unico interlocutore, riuscendo a soddisfarlo in tutte le sue esigenze relative al ciclo di vita di un impianto.

Dallo sviluppo del progetto alla sua realizzazione, fino alla gestione delle manutenzioni, grazie ad una integrazione verticale delle competenze, offriamo servizi all’avanguardia per ogni fase di vita di un impianto.

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H2IT, Associazione Italiana Idrogeno: eletto il nuovo consiglio direttivo.

È il momento di affermare l’idrogeno come vettore chiave per la transizione e la sicurezza energetiche del nostro Paese.

 L’Assemblea dei Soci conferma i vertici dell’Associazione per il triennio 2023-2025, che continuerà l’importante lavoro di crescita fatto negli ultimi anni, durante cui H2IT è diventata interlocutore chiave per istituzioni ed enti nazionali e locali.

 Milano, 03 maggio 2023 – L’Assemblea dei soci di H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, tenutasi il 28 aprile, ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo, che guiderà l’Associazione nel triennio 2023-2025. Il Presidente uscente Alberto Dossi (Presidente del Gruppo Sapio), è stato confermato per la terza volta consecutiva al vertice del Consiglio, a dimostrazione della volontà dell’Associazione di proseguire lungo il percorso intrapreso.

Insieme al Presidente, riconfermati i Vicepresidenti Valter Alessandria (Alstom Ferroviaria), Dina Lanzi (Snam) e Luigi Crema (Fondazione Bruno Kessler). Un Consiglio di Presidenza che verrà supportato nella guida dell’Associazione da nove Consiglieri che rappresentano aziende e istituzioni del settore idrogeno; Andrea Bombardi (RINA), Stefano Capponi (Tenaris), Luigi D’Onofrio (Edison Next), Davide Damosso (Environment Park), Federico Ferrini (Techfem), Luigi Ksawery Lucà (Toyota Motor Italia), Giulia Monteleone (ENEA), Angelo Moreno (Stress) e Lorenzo Privitera (A2A).

“L’attestato di fiducia dimostrato dall’Assemblea riconfermando la mia Presidenza mi da’ nuove energie e motivazione nel continuare con impegno e dedizione il ruolo di presidente insieme al nuovo consiglio direttivo – ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. Oggi si apre un nuovo capitolo per l’Associazione e con l’impegno di tutti noi verranno dati nuovi impulsi alla missione di H2IT con l’obiettivo di creare il mercato dell’idrogeno in Italia continuando a collaborare con le Istituzioni. Il nuovo consiglio direttivo rispecchia la volontà di un’Assemblea che ha voluto dare da un lato fiducia a chi ha lavorato in questi anni per i successi che abbiamo ottenuto nel concetto della continuità, e dall’altro un segnale di rinnovamento per portare nuove idee e nuove energie per promuovere l’idrogeno a livello nazionale. Con questi presupposti sono convinto che questo Consiglio Direttivo si impegnerà al massimo con entusiasmo, determinazione e competenza a sostenere gli importanti progetti che stanno per essere realizzati. Si apre un nuovo capitolo di sfide e obiettivi da raggiungere. Siamo pronti ad iniziare il nostro lavoro. Grazie a tutti voi.”

Durante l’ultimo triennio sotto la guida di Alberto Dossi, H2IT ha avuto un’evoluzione esponenziale. Il numero dei soci è passato da poco più di 40 a 130, una crescita che ha contribuito ad alimentare giorno dopo giorno il confronto tra gli stakeholder di una filiera altamente innovativa e tecnologica e con enormi margini di crescita. Si sono moltiplicate le occasioni di confronto anche con le istituzioni nazionali e locali, con l’obiettivo di affermare l’idrogeno come vettore fondamentale per la transizione e la sicurezza energetiche all’interno dell’agenda politica del Paese. L’Associazione è diventata interlocutrice degli enti preposti a sviluppare la normativa e la legislazione quali ARERA, i Vigili del fuoco il GSE e, nonostante i diversi avvicendamenti al Governo, si è affermata come punto di riferimento per i vari Ministeri competenti in materia idrogeno.

Un lavoro partito da lontano: già nel 2016 H2IT ha supportato i Ministeri nell’elaborazione del “Piano Nazionale per la Mobilità ad Idrogeno” (aggiornato poi nel 2019) e stretto, nel 2018, una collaborazione con il Ministero dell’Interno per la stesura della “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione”. Negli ultimi anni ha reso disponibile il supporto per quanto riguarda gli investimenti idrogeno previsti dal PNRR.

Tutti gli sforzi dell’Associazione sono stati indirizzati a sostenere le condizioni dello sviluppo del mercato dell’Idrogeno attraverso azioni precise e programmate quali: suggerire l’adozione di normative chiare alle istituzioni, indicare schemi di finanziamenti e strumenti incentivanti, richiedere l’impegno attivo da parte della politica, creando possibilmente tavoli di confronto con i Ministeri per dotarsi di infrastrutture nazionali abilitanti per lo sviluppo del mercato dell’idrogeno.

In questi tre anni è cambiata anche la percezione dell’importanza dell’idrogeno, in Italia e in Europa, ed il settore si sta evolvendo rapidamente, con nuovi player e tanti progetti in pipeline. In parallelo l’Associazione è cresciuta mantenendo però i principi sui quali è stata fondata e che negli anni ha consolidato, difeso e sviluppato. Come il rispetto della competizione in un mercato ancora da costruire, l’importanza della collaborazione tra diversi stakeholder, la condivisione delle competenze tra le aziende, il fare squadra con le istituzioni ed i territori e, infine, la rilevanza de centri di ricerca ed università nell’accelerare il processo per portare al mercato soluzioni tecnologiche migliori ed innovative.

 

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Osservatorio idrogeno Il profilo della filiera italiana e le sue potenzialità di crescita.

Il 12 maggio H2IT, in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, presenta l'”osservatorio idrogeno” risultato di un’indagine condotta tra ottobre e dicembre 2022 sulle imprese associate ad H2IT e rappresentative di  tutta la catena del valore dell’idrogeno, dalla produzione fino agli usi finali.

Questo lavoro nasce nell’ambito della collaborazione tra H2IT Intesa Sanpaolo Innovation Center e del progetto INNOVAHY, un’iniziativa volta a favorire il percorso di crescita di PMI innovative e startup del settore idrogeno. Il progetto nasce con l’obiettivo di dare un significativo impulso allo sviluppo della filiera in Italia tramite attività congiunte tra H2IT ed Intesa Sanpaolo Innovation Center rivolte a nuove realtà e start-up favorendone lo sviluppo e incoraggiando così la nascita di altre. Inoltre, la partnership mira a valorizzare le iniziative in via di sviluppo che coinvolgono Università, Competence Center, Startup e PMI innovative attraverso iniziative ad hoc.

Dall’indagine svolta emerge chiaramente il ruolo centrale degli investimenti per le imprese della filiera dell’idrogeno, che si trovano ad affrontare le importanti sfide, tecnologiche e non, poste dalla transizione energetica. Ma l’osservatorio approfondisce tutti gli ambiti che possono caratterizzare una filiera in crescita in un mercato in forte evoluzione; i profili professionali ricercati, le competenze richieste, stato dell’arte e previsioni di investimenti e fatturato, piuttosto che partecipazione a finanziamenti nazionali ed europei e mappatura delle misure necessarie e prioritarie dal punto di vista dell’industria.

L’evento di presentazione dei risultati dell’osservatorio si svolgerà in presenza nella bella location di LVenture a Roma Termini dalle 10.30 del 12 maggio

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Lo sviluppo della filiera dell’idrogeno e opportunità di cooperazione Brasile-Italia

Il seminario “Lo sviluppo della filiera dell’idrogeno e opportunità di cooperazione Brasile-Italia” avrà luogo l’8 maggio 2023 alle ore 15:00 (ora italiana) in modalità virtuale.

L’evento è organizzato dall’Ambasciata del Brasile a Roma e la FGV Europe, in collaborazione con H2ITAssolombarda, e l’Associazione Brasiliana per l’Idrogeno (ABH2). Questo evento fa parte del “Programma di Diplomazia dell’Innovazione” del Ministero delle Relazioni Estere del Brasile.

L’obiettivo dell’evento è promuovere lo scambio di conoscenza tra Brasile e Italia sulle prospettive del mercato e dell’innovazione tecnologica nell’industria dell’idrogeno. La cooperazione Brasile-Italia può contribuire allo sviluppo del promettente mercato dell’idrogeno, favorendo la decarbonizzazione dell’economia, il raggiungimento delle mete del cambiamento climatico e la competitività di entrambi i paesi.

Il seminario si terrà in l’italiano e in portoghese e sarà supportato da un servizio di traduzione simultanea tra le due lingue.

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Pollution Analytical Equipment

Pollution Analytical Equipment è un’azienda bolognese che da 30 anni realizza e propone strumentazioni e sistemi per l’analisi chimica on-site di composti volatili, fornendo soluzioni complete ed innovative per applicazioni ambientali, di processo, di controllo qualità, ricerca e protezione da rischio chimico in ambito CBRNe. Dal 1991 fornisce strumentazioni analitiche on-site calibrate sulle necessità dell’utente, offrendo un sistema di supporto completo ed in costante crescita. Valorizza la propria proposta con un contributo tecnico che sostiene il cliente sia durante la fase iniziale di scelta, sia durante l’utilizzo degli strumenti.

Sito Pollution

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H2IT presenta il Report sullo sviluppo di stazioni di rifornimento

Mobilità a idrogeno: una visione strategica per creare la rete italiana di stazioni di rifornimento. H2IT, Associazione Italiana Idrogeno, presenta le sue proposte per realizzare gli obiettivi previsti dall’UE.

Roma, 23 marzo 2023 – Ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 e raggiungere il net-zero entro il 2050. Con il Green Deal, l’Unione Europea ha posto obiettivi di transizione energetica molto ambiziosi, che richiedono una trasformazione in senso green della mobilità, puntando su alimentazioni alternative come l’idrogeno. Su questo fronte, l’Italia ha da poco mosso i primi passi, grazie all’approvazione da parte del MIT di 36 progetti di stazioni di rifornimento a idrogeno sul territorio nazionale, per un investimento totale di 103,5 milioni di euro.

Ma quali sono lo scenario, il quadro normativo e lo stato dell’arte tecnologico della mobilità italiana idrogeno con riferimento al trasporto stradale (pesante e leggero), ferroviario e in ambito portuale? Per rispondere a queste domande e costruire una visione strategica sull’implementazione della rete di stazioni di rifornimento a idrogeno in Italia, H2IT – Associazione italiana idrogeno – che rappresenta grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università che lavorano nel settore – ha divulgato il report “Sviluppo di Stazioni di rifornimento idrogeno – Barriere normative e scenari di implementazione”. Lo studio, pubblicato in occasione di Key Energy, la fiera di riferimento per il mercato delle energie rinnovabili, analizza e mette a punto una serie di proposte per superare gli attuali fattori limitanti.

Partiamo proprio dallo scenario. Nel corso degli ultimi anni, il numero dei mezzi di trasporto alimentati ad idrogeno è cresciuto notevolmente sia nel trasporto stradale che ferroviario. In Europa, il trend positivo del 2020 è proseguito anche nel 2021, con un aumento delle nuove immatricolazioni di veicoli a idrogeno del +22% rispetto al 2020. Spicca la Germania, che ha registrato un +70%, seguita da Paesi Bassi e Svizzera. A livello globale, i maggiori produttori di auto idrogeno sono Corea del Sud e Giappone. In Italia, la mancanza di una rete di stazioni di rifornimento adeguata ha limitato fortemente la crescita del mercato. Proprio per questo, all’interno dei 3,64 miliardi previsti per la filiera idrogeno nel PNRR, 530 milioni di euro sono dedicati a sostenere la costruzione di stazioni per il trasporto stradale (230 milioni, 40 stazioni) e ferroviario (300 milioni per 10 stazioni) entro il 2026. In particolare, per il trasporto stradale pesante, come specificato nelle Linee Guida Preliminari della Strategia Italiana Idrogeno del MISE, l’obiettivo è rendere il 2% della flotta nazionale di camion a lungo raggio alimentato a idrogeno al 2030, spianando così la strada anche allo sviluppo della mobilità leggera a idrogeno. Nel ferroviario, invece, l’idrogeno può supportare l’obiettivo di rendere indipendenti da combustibili fossili le linee non elettrificate (circa il 30%, 4.670 km). Si tratta di target che richiedono investimenti pubblici, ma anche investimenti privati da parte delle aziende, che però subiscono troppe battute d’arresto a causa anche di regolamenti limitanti. È evidente, dunque, la necessità di un quadro normativo abilitante che incoraggi le aziende a puntare sul settore.

Proprio a proposito del complesso quadro normativo, nel report, emerge l’importanza dell’Alternative fuel infrastructure regulation (AFIR) che la UE vuole implementare nell’ambito del pacchetto Fit For 55, che prevede target piuttosto sfidanti sulla distribuzione delle stazioni di rifornimento. Tra queste, ad esempio, una  distanza di 100 km tra una stazione e l’altra sui corridori strategici, che impone quindi all’Italia un’accelerazione, in confronto ad altri Paesi che possono vantare, invece, una rete già diffusa. Un regolamento in via di sviluppo, i cui target saranno però vincolanti per i Paesi Membri.

Ad oggi, la normativa italiana è particolarmente stringente, a differenza di altri Paesi a cui l’Italia potrebbe allinearsi al fine di ottenere tempistiche autorizzative più brevi e far partire i progetti. Rispetto a Paesi come la Germania, che ha sviluppato con una logica a perdita di mercato una rete di 100 stazioni di rifornimento idrogeno, l’Italia è dunque indietro. Può, però, trasformare questa situazione di svantaggio e rincorsa degli obiettivi europei – che sarà obbligata a recepire – in un’opportunità. Sarà necessario avere una strategia molto chiara per lo sviluppo delle infrastrutture che tenga conto di molti fattori, sfruttando la cornice dell’UE e abilitando così anche altri settori dove l’idrogeno risulta chiave per la decarbonizzazione.

Riassumendo quanto emerge dal report, H2IT propone di:

  • Allineare e integrare la cornice normativa italiana con quella europea, ispirandosi alle best practice dei Paesi più all’avanguardia;
  • Rivedere il decreto del 23 ottobre 2018, per rendere omogenea e chiara la normativa su tutto il territorio e sbloccare gli investimenti privati;
  • Rivedere le disposizioni che riguardano le taglie delle stazioni di rifornimento, prevedendo anche stazioni modulari che permettano di adattarsi ad aumenti futuri della richiesta di idrogeno;
  • Consentire sinergie tra il rifornimento autostradale e quello stradale/locale in una logica multipurpose e multifuel, inserendo il rifornimento di idrogeno all’interno di una stazione che offre più carburanti aggregando in un unico luogo più servizi;
  • Posizionare strategicamente sul territorio nazionale le stazioni di rifornimento a idrogeno, tenendo conto sia dei corridoi strategici per l’economia italiana sia puntando prioritariamente sulle zone dove è più facile si sviluppi prima una condizione favorevole del mercato.

 

La necessità di puntare anche sull’idrogeno, in modo complementare con le altre fonti alternative, è stata messa nero su bianco dalle istituzioni europee ed italiane – ha dichiarato Luigi Crema, Vice Presidente e Presidente del Comitato Scientifico di H2IT. La recente pubblicazione del bando sulle stazioni di rifornimento del PNRR da parte del MIT e la relativa assegnazione dei fondi per 36 stazioni è un passo fondamentale per sviluppare il primo nucleo di rete infrastrutturale, ma deve essere il primo di più passi inseriti in una cornice strategica. Altrimenti, il rischio è, da una parte, quello di perdere ulteriore terreno dai Paesi che hanno già avviato questo percorso, dall’altra, di scoraggiare o vanificare gli investimenti delle aziende attive su questi progetti. Il tavolo di lavoro che ha realizzato lo studio, composto da esperti provenienti dal mondo accademico e aziendale, è concorde nell’indicare come prioritario il sostegno alla realizzazione di un buon numero di stazioni di rifornimento entro il 2026, che facciano poi da volano per il raggiungimento degli obiettivi al 2030. Per farlo, è necessario perseguire con convinzione la linea di investimenti, impostare una visione strategica che coinvolga anche gli attori della filiera e avviare un’opera di semplificazione del percorso autorizzativo e normativo in linea con lo spirito del PNRR. Un percorso che darebbe anche un orizzonte certo agli investitori industriali e finanziari e concorrerebbe allo sviluppo e al consolidamento di una filiera italiana dell’idrogeno.”

Il tavolo di lavoro di H2IT sul tema della rete di rifornimento idrogeno è partito nel 2021 e ha visto un importante lavoro di coordinamento da parte del Comitato Scientifico dell’Associazione, sotto il coordinamento generale del Prof. Borello del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università degli Studi La Sapienza, con aziende ed enti come ENEA, Rina, Toyota Material Handling, IIT Bolzano.

Report H2IT_Sviluppo di Stazioni rifornimento Idrogeno

 

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