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Category Archives: Notizie Nazionali

Eletto il nuovo Consiglio direttivo di H2IT

L’Assemblea di H2IT, Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, rinnova il Consiglio direttivo per il triennio 2020-2022: confermati il Presidente Alberto Dossi – Sapio e i due Vicepresidenti Valter Alessandria – Alstom Ferroviaria e Luigi Crema – Fondazione Bruno Kessler. Il terzo Vicepresidente è Dina Lanzi di Snam.

 Nel corso della seduta del 28 gennaio 2020, l’Assemblea di H2IT ha eletto il nuovo Consiglio direttivo. Alberto Dossi – Presidente del Gruppo Sapio – viene riconfermato alla guida dell’Associazione così come anche i due Vicepresidenti – Valter Alessandria di Alstom Ferroviaria e Luigi Crema della Fondazione Bruno Kessler. Crema assume anche la carica di Presidente del Comitato scientifico. Si unisce alla squadra del Comitato di presidenza, Dina Lanzi di Snam – nominata Vicepresidente dal nuovo Consiglio Direttivo.

Vengono riconfermati consiglieri: Stefano Capponi – Tenaris, Alessio Cogliati – Linde, Davide Damosso – Environment Park, Angelo Moreno – ATENA e Alberto Tancini – Sol. Entrano a far parte del Consiglio: Paolo Ferrero – Landi Renzo, Michele Gubert – Solid Power, Giulia Monteleone – ENEA e Massimo Santori – IVECO.

Confermata alla direzione Cristina Maggi, dipendente della Fast, Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, di cui H2IT è una delle 30 organizzazioni federate.

Tra continuità e novità H2IT guarda al futuro: l’idrogeno sta vivendo un momento di positiva attività a livello internazionale e nazionale quale elemento strategico per il processo di decarbonizzazione dei sistemi energetici e rappresenta un’opportunità di sviluppo industriale e occupazionale.

H2IT ha attivato dialoghi e collaborazioni su più fronti; ha incoraggiato la partecipazione delle imprese a tavoli di lavoro tematici, con il coinvolgimento di enti pubblici – nazionali e regionali-sviluppando iniziative di informazione e d’intesa con il decisore politico e ha dato supporto tecnico e strategico alle iniziative lanciate dal governo.

Gli organismi nazionali e regionali sono diventati più sensibili e interessati all’argomento; finalmente comprendono che l’idrogeno può svolgere un ruolo strategico nella decarbonizzazione dei sistemi energetici e che questo settore rappresenta un’opportunità di sviluppo industriale e occupazionale.

Con l’elezione del nuovo Consiglio direttivo, H2IT vuole dare un segnale di impegno importante su più fronti con particolare attenzione a tutta la catena del valore dalla produzione, alla logistica e agli usi finali; industria, mobilità e settore residenziale.

Nel 2020 H2IT intende continuare ad aggregare competenze, rappresentare sempre di più la filiera industriale e il mondo della ricerca, fare da ponte tra il settore idrogeno ormai pronto a investire e le istituzioni e promuovere il ruolo dell’Italia e le sue eccellenze in Europa.

L’attivazione del Comitato scientifico, organo tecnico a supporto del Consiglio direttivo, evidenzia la forte collaborazione tra industria e ricerca, che H2IT ritiene irrinunciabile per lo sviluppo del settore.

“Con grande entusiasmo ho accettato la carica di Presidente di H2IT per un altro mandato. Ringrazio tutti per la fiducia accordatami e nell’ottica della continuità continuerò a dare il mio contributo all’Associazione affinché l’idrogeno, che sta attraversando un momento importante sia a livello Nazionale che Internazionale, si affermi come un vettore pulito per la decarbonizzazione del nostro pianeta. Lavorerò affinché si creino sempre più le condizioni e le opportunità per le aziende associate e per il nostro Paese di promuovere l’utilizzo dell’idrogeno nell’interesse di tutti. Grazie”  Alberto Dossi

“Sono lieto di poter continuare il lavoro svolto all’interno dell’Associazione H2IT per sviluppare insieme le potenzialità dell’idrogeno quale importante mezzo per raggiungere il comune ambizioso obiettivo in Italia come in Europa di decarbonizzazione. La tecnologia dell’idrogeno mostra nuove vie per una mobilità senza CO2 in una catena energetica sostenibile e de-fossilizzata, soprattutto in settori come l’ingegneria ferroviaria e il trasporto di merci pesanti, la realizzazione di progetti concreti sul nostro territorio ne sarà la dimostrazione”  Valter Alessandria

“L’impegno personale per la crescita di H2IT sarà massimo, in linea con quanto svolto nel mandato precedente. Supporterò l’Associazione promuovendo il lavoro dei gruppi sulle priorità nazionali e sostenendo il supporto alla ricerca nazionale sull’idrogeno. Il momento rappresenta una grande opportunità per il settore e richiede la necessità di rimanere uniti e attivi”. Luigi Crema

“E’ un onore per me condividere con i Vicepresidenti Crema ed Alessandria questa carica. L’idrogeno sta vivendo un momento di grande visibilità e oggi più che mai è il momento di approcciare il tema in maniera sistemica per promuovere efficacemente questo vettore energetico come elemento chiave per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Il mio proposito è quello di portare avanti le attività necessarie per rimuovere velocemente e lungo tutta la filiera quelle barriere che potrebbero frenarne il naturale sviluppo o limitarne le potenzialità.” Dina Lanzi

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H2IT pubblica il Piano Nazionale di Sviluppo Mobilità Idrogeno Italia

Piano Nazionale di Sviluppo Mobilità Idrogeno Italia

H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile pubblica il “Piano Nazionale di Sviluppo Mobilità Idrogeno Italia” che delinea le potenzialità di sviluppo dell’infrastruttura di rifornimento idrogeno sul territorio nazionale e le azioni necessarie per la sua realizzazione.

H2IT nel 2016 ha contribuito alla realizzazione del Piano Strategico per lo sviluppo dell’infrastruttura per il combustibile alternativo idrogeno (D.lgs 257 del 16/12/2016, Allegato III “Quadro Strategico Nazionale, Sezione b, Fornitura d’Idrogeno per il trasporto stradale”).

In vista di un aggiornamento del Quadro Strategico Nazionale previsto dal decreto, H2IT ha lanciato una serie di tavoli di lavoro all’interno della MISSION TRASPORTO, con l’obiettivo finale di aggiornare Il documento elaborato nel 2016 in tutte le sue sezioni e ampliarlo aggiungendo agli scenari di sviluppo della mobilità elettrica a celle a combustibile per auto e bus, quelli del trasporto ferroviario, del trasporto pesante, della movimentazione materiali e del trasporto marittimo, ritenute rilevanti e abilitanti per il settore dell’idrogeno.

Hanno partecipato ai tavoli di lavoro per l’elaborazione del Piano, i principali stakeholders dei rispettivi settori della mobilità, per un totale di 38 enti tra imprese centri di ricerca.

La definizione degli obiettivi nazionali per lo sviluppo della Mobilità Idrogeno in Italia, elaborati nel “Piano Nazionale di Sviluppo”, è basata su criteri specifici e su una modellazione analitica di dettaglio estesa fino al 31/12/2050, prendendo in considerazione i seguenti aspetti:

  • obiettivi ambientali per la riduzione dei gas serra e delle emissioni inquinanti;
  • futura flotta di mezzi a propulsione alternativa attesi per diversi orizzonti temporali e stima della domanda futura di idrogeno
  • produzione dell’idrogeno e implementazione di un’infrastruttura adeguata per favorire lo sviluppo della mobilità alternativa.

 

Riassumendo le principali conclusioni del piano, si prevede che lo scenario di vendita in Italia possa essere il seguente:

  • Si prevede che lo scenario di vendita in Italia delle autovetture FCEV possa raggiungere uno stock pari a circa 27.000 unità entro il 2025
  • Per gli autobus, si vuole raggiungere uno stock di circa 1.100 unità al 2025;
  • Per la mobilità pesante si prevede di raggiungere uno stock veicoli di poco meno di 2000 unità per il 2030 e una sostituzione del 29 % del parco circolante per il 2050 (circa 50.000 unità);
  • Lo scenario del trasporto passeggeri nel settore ferroviario prevede un’implementazione del vettore idrogeno in circa 20 unità al 2025, per arrivare ad una sostituzione di 100 locomotori diesel su tratte non elettrificate entro il 2050;
  • Per quanto riguarda il mercato dei mezzi atti alla movimentazione di materiali, si prevede un inserimento graduale dei sistemi a celle a combustibile nel mercato, con uno stock mezzi di 2.750 unità al 2030 nello scenario più conservativo;
  • Infine, all’interno della mobilità marittima, non si è voluto sviluppare alcuno scenario, data l’enorme varietà e tipologia di mezzi oltre che la bassa maturità in questo settore. Tuttavia, vengono proposte alcune azioni per identificare scenari applicativi reali anche in campo marittimo.

Il Piano Nazionale di sviluppo mobilità idrogeno Italia è pubblico e scaricabile al seguente link;

Per informazioni e approfondimenti contattare segreteria@h2it.it oppure i coordinatori dei tavoli per le specifiche mobilità.

Piano Nazionale_Mobilita Idrogeno_integrale_2019_FINALE

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Assolombarda: l’idrogeno tra i punti fermi della strategia italiana sull’energia

Assolombarda ha presentato ieri a Milano il libro bianco ‘Il futuro dell’energia’ per analizzare gli scenari e le prospettive in ambito energetico. Energia, Innovazione e competitività le tre parole intorno alle quali si è costruito il report. All’interno gli scenari energetici e la visione dell’industria su: efficienza energetica, FER e reti elettriche, Idrogeno, Gas, Biomentano ed Economia circolare.

Questo è il quinto di 5 volumi, che l’associazione dedica ai temi strategici per la crescita del Paese, ed è stato presentato da Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, e Fabrizio Di Amato, vicepresidente Energia, Centro Studi, Sviluppo delle filiere e Cluster di Assolombarda.

Gli industriali sottolineano come l‘energia sia una realtà di imprese ad alto valore per l’economia. “Basti pensare – si legge in una nota – che per ogni euro di valore aggiunto del segmento ‘energia in senso stretto’ vengono attivati 1,1 euro aggiuntivi nel resto dell’economia italiana (1,2 in Lombardia)”. Tutto l’ecosistema, che comprende e integra più segmenti (dalla componentistica ai servizi di ingegneria e costruzioni alla produzione, vendita e distribuzione di energia), vale 62 miliardi di euro di valore aggiunto, 11 dei quali nella sola Lombardia, e occupa oltre 600mila dipendenti, 93mila dei quali in Lombardia.

“La transizione energetica può rappresentare una grande opportunità e per farlo deve coniugare un’economia low carbon e sostenibile, con approvvigionamenti energetici sicuri ed economici, a vantaggio di un tessuto industriale competitivo, dinamico e innovativo”, viene spiegato.

Le nove idee per lo sviluppo dell’ecosistema energia, in altrettante aree di riferimento:

  1. Semplificazione amministrativa/autorizzativa e certezza delle norme;
  2. Sostenibilità;
  3. Gas;
  4. Idrogeno;
  5. Efficienza energetica;
  6. Biocarburi e chimica verde;
  7. Biometano;
  8. Autoconsumo;
  9. Fonti rinnovabili (FER) e Reti elettriche.

 

Fonte: Il Giorno Milano

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Evento SNAM – In Italia l’Industria è pronta, l’Idrogeno è adesso

Lo scorso 10 e 11 ottobre a Roma si è svolto un evento di grande importanza per lo sviluppo del settore idrogeno in Italia, perchè segna l’inizio di un percorso condiviso tra industria, ricerca e Istituzioni che porterà l’idrogeno ad essere tra i protagonisti della strategia energetica Italiana.

L’iniziativa “The Hydrogen Challenge – 2019 Global ESG Conference” organizzata da Snam con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il supporto di H2IT, di Hydrogen Europe (HE) e dell’Internatinal Energy Agency (IEA)e l’intervento del Direttore generale di IRENA. La conferenza è stata caratterizzata dalla partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, accolto dal presidente di Snam Luca Dal Fabbro e dall’amministratore delegato Marco Alverà.

10 Ottobre, Roma

All’evento, tra gli altri, sono intervenuti il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il sottosegretario per gli Affari Esteri e la cooperazione internazionale Manlio Di Stefano. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha inviato un video intervento. Hanno inoltre preso parte alla conferenza il Nunzio Apostolico Emil Paul Tscherrig, il presidente dell’ARERA Stefano Besseghini, il direttore esecutivo della IEA Fatih Birol, la presidente della COP26 Claire Perry, il direttore esecutivo dell’Environmental Defense Fund Europe Bryony Katherine Worthington, il principal advisor della DG Energy della Commissione europea Tudor Constantinescu, il direttore generale di IRENA Francesco La Camera, la presidente di S&P Global Market Intelligence Martina Cheung, il managing director di Blackrock Eduard Ruijs e il CEO di Microsoft Italia Silvia Candiani. Il presidente di State Grid Corporation of China Kou Wei ha inviato un video intervento.

Le altre aziende intervenute nel corso della giornata sono Allianz Global Investors, BNPP AM, BofA Merrill Lynch, DNV GL, Enagas, Northern Gas Networks, Nuovo Pignone, Rina, Sapio e Unicredit.

Presentato studio Snam-McKinsey

In Italia l’idrogeno ha grandi prospettive di sviluppo in virtù del significativo potenziale naturale per la produzione di energia solare ed eolica, dalla quale è possibile ricavare “idrogeno verde” tramite elettrolisi dell’acqua, e della capillare rete di trasporto gas esistente. Secondo uno studio Snam-McKinsey, presentato all’evento insieme al libro “Generation H” di Marco Alverà, l’idrogeno potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95% (necessario per rientrare nel target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°), più dell’attuale quota di mercato combinata dell’elettricità generata da fonti rinnovabili e fossili (20% nel 2018). Questa crescita potrebbe verificarsi grazie alla progressiva e ormai consolidata diminuzione del costo di produzione dell’energia elettrica rinnovabile solare ed eolica e a una contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori, determinata dalla produzione di idrogeno verde su larga scala. Il maggior potenziale di utilizzo di idrogeno riguarda il settore dei trasporti (camion, bus e treni), quello residenziale (riscaldamento) e alcune applicazioni industriali (raffinazione e processi che richiedono elevate temperature).

Nel mese di aprile di quest’anno, a Contursi Terme (Salerno), Snam ha avviato per prima in Europa la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 5% e gas naturale nella rete di trasmissione servendo due aziende della zona. L’impegno di Snam nell’idrogeno rientra nel progetto Snamtec, varato nell’ambito del piano strategico al 2022 e caratterizzato da 850 milioni di euro di investimenti in transizione energetica e innovazione.

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Enapter: nuovo stabilimento a Pisa per produzione di elettrolizzatori

Enapter apre uno stabilimento di produzione seriale di elettrolizzatori modulari per la produzione di idrogeno

Il nuovo processo di fabbricazione riduce i costi del 20% e aumenta la capacità di produzione di otto volte per una generazione di idrogeno più economica

Enapter, produttore di elettrolizzatori modulari per idrogeno, ha annunciato ieri l’inaugurazione del suo nuovo stabilimento di produzione seriale a Pisa. Il processo di produzione è stato rinnovato ed aumenterà la capacità produttiva di Enapter di otto volte riducendo i costi dei dispositivi d’elettrolisi di oltre il 20%. Questi miglioramenti possono far sì che la generazione di idrogeno locale diventi una realtà conveniente per una moltitudine di applicazioni, tra cui lo stoccaggio di energia, l’alimentazione di riserva, la produzione di calore dall’energia elettrica, la produzione industriale di idrogeno e la mobilità basata sull’idrogeno.

La produzione di idrogeno ha il potenziale di giocare un ruolo fondamentale nella transizione verso l’energia pulita, ma è stata finora limitata dal costo e dalla scalabilità. L’elettrolizzatore EL 2.0 di Enapter affronta queste sfide con la sua tecnologia brevettata Anion Exchange Membrane (AEM). Con un semplice bilanciamento dell’impianto e nessun bisogno di usare metalli nobili, la tecnologia AEM di Enapter riduce i costi e aumenta il rendimento per tutto il ciclo di vita di generazione dell’idrogeno. La fabbricazione seriale consente ad Enapter di installare l’attuale generatore di idrogeno EL 2.0 per una base clienti ancora più ampia, creando nel contempo la capacità per l’imminente prodotto EL 2.1.

“Questa nuova struttura segna un’importante pietra miliare per noi”, ha detto Sebastian-Justus Schmidt, Presidente di Enapter.

La nostra missione è di rendere la produzione ecologica di idrogeno più economica dei combustibili fossili. Mentre guardiamo al futuro, questo processo ci aiuterà ad arrivare alla produzione di massa dei nostri elettrolizzatori per realizzare progetti in tutto il mondo. Questo è un passo cruciale per rendere gli elettrolizzatori a idrogeno un bene standardizzato e di valore che può competere con l’eredità obsoleta delle altre fonti d’energia”.

 

Essendo sistemi accatastabili, gli impianti di tutte le dimensioni utilizzano EL 2.0. Le attuali applicazioni che generano idrogeno dall’elettrolizzatore Enapter comprendono le mini reti (mini grids) nelle isole, l’accumulo stagionale di energia nelle Alpi, il riscaldamento residenziale nei Paesi Bassi, la produzione rinnovabile di metano in Australia, la purificazione dell’azoto in Portogallo, il rifornimento delle celle a combustibile dei droni in Cina e molte altre.

Informazioni su Enapter

Enapter produce generatori di idrogeno altamente efficienti e modulari utilizzando l’elettrolisi AEM (Anion Exchange Membrane). La sua tecnologia di base vanta 10 anni di successi ed è alla base di una gamma unica di elettrolizzatori per idrogeno compatti ed economici. Il sistema EL 2.0 è completamente accatastabile e facile da integrare con il sistema di gestione dell’energia di Enapter. I sistemi Enapter sono già in uso a livello internazionale nei settori delle telecomunicazioni, della mobilità e dell’energia. Il team unisce l’esperienza elettrochimica e informatica per guidare la “Hydrogen Economy” sia dalle prospettive dell’hardware che del software. Enapter ha sedi a Berlino, Pisa, Bangkok e San Pietroburgo. https://www.enapter.comSource: Business Wire

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Un altro passo avanti per la mobilità a idrogeno; Venezia firma accordo con Eni e Toyota

Il Comune e la Città Metropolitana di Venezia hanno firmato un accordo con Eni e Toyota per valutare la realizzazione di una stazione di rifornimento a idrogeno nel territorio comunale veneziano. L’accordo è stato siglato nell’ambito degli eventi organizzati per la “Japan Week” della Fondazione Italia Giappone e prevede che, in caso di conclusione positiva dello studio di fattibilità che sarà subito avviato, Eni renda operativa una stazione di rifornimento di idrogeno in una di quelle di servizio della società situate nel territorio del Comune di Venezia.

Toyota, invece, metterà a disposizione una flotta di 10 Mirai (veicoli a idrogeno a celle a combustibile) che verrà rifornita nell’impianto di distribuzione di Eni. L’intesa si inserisce nel quadro della collaborazione già avviata da tempo da Toyota, Eni, Comune e Città metropolitana di Venezia per la realizzazione di un progetto sperimentale per la promozione della mobilità sostenibile e a basse emissioni nel territorio veneziano. Un grande passo avanti nella costruzione di una rete di distribuzione che permetta la circolazione di mezzi alimentati a idrogeno in Italia.

«A Venezia, una delle città più resilienti del mondo siamo partiti dal presupposto che la sostenibilità ambientale fa sempre il paio con il tema delle risorse economiche. Vogliamo dimostrare che l’attenzione all’ambiente, non deve essere percepita come un costo per la collettività, ma diventa volano per l’economia circolare. Un esempio per l’Italia e l’Europa che nasce nel cuore produttivo ed industriale di Porto Marghera. Con Eni e Toyota implementiamo una partnership pubblico privata che punta alla ricerca e innovazione a ricaduta produttiva», ha commentato così l’accordo raggiunto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

«L’idrogeno è una molecola che già usiamo nelle nostre attività in particolare nel ciclo bio della raffinazione, principalmente per rimuovere l’ossigeno dalle cariche vegetali, dagli oli usati di frittura, grassi animali e altri scarti con cui a Porto Marghera produciamo biocarburanti. Abbiamo inoltre iniziato a investire studiando tecnologie per la sua produzione a partire dai rifiuti solidi urbani e dalle plastiche non riciclabili, oltre che per la mobilità, di cui l’accordo sottoscritto oggi rappresenta un importante milestone per un futuro low carbon», ha aggiunto il capo della raffinazione e dell’ufficio marketing di Eni Giuseppe Ricci.

«Oggi è un giorno molto importante per lo sviluppo dell’infrastruttura di rifornimento d’idrogeno in Italia e siamo orgogliosi di fare la nostra parte insieme con Venezia e con Eni, due partner d’eccellenza, che condividono con noi obiettivi e ideali di sostenibilità. Siamo convinti del potenziale dell’idrogeno per favorire il processo di decarbonizzazione della nostra società. Nel percorso verso una mobilità a zero emissioni avrà un ruolo da protagonista e complementare con altre soluzioni tecnologiche elettrificate. Per questo motivo abbiamo iniziato a investire nello sviluppo della tecnologia a celle a combustibile oltre 20 anni fa e nel 2014 abbiamo introdotto Mirai, prima berlina a idrogeno prodotta in serie, frutto della continua evoluzione della piattaforma ibrida-elettrica di Toyota», ha dichiarato invece l’amministratore delegato di Toyota Motor Italia Mauro Caruccio.

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Il progetto BRISK2 mette a disposizione contributi per effettuare test in laboratorio

PROGETTO BRISK2: SONO DISPONIBILI CONTRIBUTI PER EFFETTUARE TEST PILOTA NEI LABORATORI del Politecnico di Torino e di Environment Park

Environment Park in qualità di terza parte del Politecnico di Torino Dipartimento Energia (DENERG) e il laboratorio STEPS (Synergies of Thermo-chemical and Electro-chemical Power Systems) presso il POLITO-DENERG, nell’ambito del progetto Brisk2, mettono a disposizione i loro laboratori dando la possibilità di effettuare dei test gratuiti sugli impianti pilota.
L’attività è finanziata nell’ambito del progetto ed è rivolta ad aziende, centri di ricerca e università esteri previa candidatura sul sito del progetto. La seconda delle due call previste è aperta  e si chiuderà il 15/10/2019.Gli ospiti che verranno selezionati per la realizzazione dei test riceveranno inoltre un contributo in qualità di rimborso spese per il viaggio pari ad un massimo di 1200€.Il progetto è stato finanziato nell’ambito della call Europea INFRAIA: INTEGRATING ACTIVITIES FOR ADVANCED COMMUNITIES.
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Per effettuare la candidatura: link

Per maggiori informazioni:

alexia.boulanger@envipark.com

massimo.santarelli@polito.it

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Secondo Tavolo Idrogeno al MiSE – 31 le proposte di progetti presentate

Il secondo incontro sull’idrogeno

Si è tenuta ieri al MiSE la seconda riunione del Tavolo sull’idrogeno, presieduta dai Sottosegretari Crippa e Cioffi, a cui hanno partecipato le imprese e gli enti di ricerca che hanno presentato 31 proposte progettuali multi aziendali o trasversali, così come era stato richiesto nel corso della prima riunione del 20 giugno scorso.

Questo nuovo incontro è stato convocato per favorire il coinvolgimento di tutti i soggetti presenti nell’attuazione delle iniziative avviate a livello internazionale nel settore dell’idrogeno. A tal riguardo, il MiSE è attivamente impegnato sia a conoscere lo stato di avanzamento dei progetti presentati sia a favorire lo sviluppo di progetti legati all’idrogeno che possano avere effetti positivi in ambito energetico, tecnologico, occupazionale e sociali.

L’idrogeno da energia rinnovabile può assumere, infatti, un ruolo rilevante per il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC nell’ambito del percorso di decarbonizzazione.

“L’analisi dei 31 progetti presentati dai partecipanti – ha dichiarato il Sottosegretario Crippa – ha fornito un quadro aggiornato della situazione relativa allo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno nei vari segmenti della filiera industriale. Mi fa piacere constatare che gli ambiti dei progetti iniziali presentati dalle aziende, riguardano tematiche che sono strettamente correlate con gli obiettivi del PNIEC sulla decarbonizzazione dei trasporti, dei processi industriali e dell’accumulo di energia (power to gas)”.

Tre gruppi di lavoro

Alla luce dei progetti presentati e dei primi esiti ricognitivi, sono stati proposti tre gruppi di lavoro nei quali i partecipanti si confronteranno per predisporre un’analisi di fattibilità delle iniziative proposte che ne approfondisca gli aspetti economici e operativi in un’ottica di sviluppo industriale, e ne studi i vari aspetti normativi e regolamentari relativi a tutta la filiera dell’Idrogeno, compresa la regolazione sul settore elettrico per gli accumuli e la partecipazione al mercato.

“Produrre e stoccare idrogeno da rinnovabili è una grande opportunità industriale, dobbiamo liberare tutta la nostra capacità tecnologica così da poter fronteggiare e rispondere alla sfida della decarbonizzazione al 2050 – ha dichiarato il Sottosegretario CioffiL’obiettivo del tavolo di lavoro e dei relativi sottogruppi tematici è quello di supportare il decisore politico nella individuazione dei settori industriali più promettenti per far sì che l’industria italiana sia in grado di rispondere alla domanda generata dal governo, così da non ripetere gli errori del passato”.

Come previsto da un cronoprogramma condiviso, i Gruppi di Lavoro coordinati dal MiSE, dovranno concludere il loro mandato indicativamente entro la fine di ottobre 2019, attraverso la presentazione di una relazione che individui: obiettivi delle azioni, eventuali fattori critici/requisiti di successo, tempi di realizzazione e modelli economico-finanziari. L’insieme delle relazioni e le scelte di intervento del MiSE costituiranno il piano di riferimento delle azioni successive.

Source: Comunicato stampa MiSE

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Promozione e utilizzo dell’idrogeno in Puglia, ora è legge

Nel corso della seduta di ieri del Consiglio della Regione Puglia, è stato approvato il disegno di legge n. 831 a prima firma del cons. Colonna recante “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare“.

Obiettivo della legge è favorire i processi di ammodernamento degli impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile esistenti sul territorio regionale, per non disperdere il patrimonio infrastrutturale già realizzato e ridurre il consumo di suolo e, dall’altro, ottimizzare l’uso delle fonti rinnovabili mediante la produzione di idrogeno.

L’energia elettrica prodotta da impianti rinnovabili, non immessa in rete e non consumata sul posto può essere in tal modo utilizzata per produrre idrogeno, tramite elettrolisi dell’acqua, che a sua volta può essere destinato alla generazione di energia elettrica e di calore per gli edifici pubblici e privati, e come vettore energetico per la mobilità.

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Al MiSE il primo tavolo sull’idrogeno presieduto da Crippa

Si è svolto ieri al Ministero dello Sviluppo Economico il primo tavolo sull’idrogeno, presieduto dal Sottosegretario Davide Crippa, a cui hanno partecipato anche Alstom Italia, ENEA, ENI, Environment Park, Fincantieri, Fondazione Bruno Kessler, Gruppo ESSECO, Hydrogen Park, l’Istituto per l’innovazione tecnologica di Bolzano, Industrie De Nora, Sapio, Snam, Solid Power ed RSE.

E’ stato avviato un percorso che permetterà la definizione di priorità, indirizzi e valutazioni di competitività nel settore delle tecnologie dell’idrogeno, con l’obiettivo di contribuire efficacemente alle future scelte che verranno assunte per adempiere agli impegni presi in ambito internazionale, come il Protocollo sottoscritto dal Sottosegretario Crippa lo scorso ottobre all’Hydrogen Energy Meeting di Tokyo.

Crippa ha dichiarato:

“Ho colto con grande soddisfazione l’interesse sul tema dell’idrogeno da parte dei partecipanti . Si rafforza la nostra convinzione che sono già presenti in Italia tutte le risorse necessarie per puntare all’idrogeno da fonti rinnovabili, anche grazie all’esperienza maturata a livello internazionale da alcune delle società e degli enti coinvolti.

L’adesione del nostro Paese all’iniziativa ‘Mission Innovation’ del 30 novembre 2015 in occasione della COP 21 di Parigi, impegna l’Italia e gli altri Paesi aderenti a raddoppiare i propri investimenti pubblici per le attività di ricerca e sviluppo di tecnologie ‘pulite’ entro il 2021. Proprio nell’ambito delle sfide tecnologiche previste ce n’è una proprio sull’idrogeno da fonti rinnovabili. Anche la Commissione europea, con il lancio dell’iniziativa per l’Idrogeno dello scorso 18 settembre, ha ribadito che l’idrogeno è in grado di offrire un ampio spettro di applicazioni per l’integrazione nel sistema delle energie rinnovabili.

Sia nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che nel Piano Triennale 2019-2021 della Ricerca di Sistema elettrico – ha sottolineato il Sottosegretario Crippa – abbiamo riservato all’idrogeno ed alla sua filiera un interesse significativo nella prospettiva di progressiva decarbonizzazione. Del resto, anche durante la mia recente missione in Giappone ho avuto modo di constatare che a livello internazionale si sta puntando decisamente sull’idrogeno. Per questo motivo, ho chiesto ai partecipanti al tavolo di lavorare, anche in sinergia tra loro, su progetti e idee progettuali da mettere in campo, che possano permetterci la definizione dei criteri di valutazione dei progetti, e di come questi progetti abbiano una ricaduta sui territori” – ha concluso Crippa.

Nel mese di luglio è previsto un nuovo incontro per valutare le idee progettuali proposte dagli Enti e dalle Società interessate.

Fonte: mise.gov.it

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