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Category Archives: Notizie Nazionali

Progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno; una svolta

Il 5 novembre 2018 è stato pubblicato un decreto molto importante per il settore dell’idrogeno e per tutti gli addetti ai lavori.

Con il DECRETO 23 ottobre 2018Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione – l’Italia finalmente allinea la normativa agli standard internazionali e definisce regole chiare per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di stazioni di rifornimento di idrogeno.

Il decreto consente l’applicazione dell’approccio ingegneristico per la costruzione delle stazioni di rifornimento, che permetterà di valutare le installazioni caso per caso garantendo la sicurezza dell’opera e dell’attività di rifornimento, limitando ove possibile, gli impatti economici e sociali derivanti dal metodo prescrittivo finora in vigore.

Inoltre, consentirà di erogare idrogeno alla pressione di 700 bar conformemente alle caratteristiche delle auto oggi presenti sul mercato.

La disposizione per l’aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione emanata nel 2006, è presente nel Dlgs 257 del 2016 di recepimento della Direttiva DAFI, nel quale grazie all’impegno di H2IT  – Associazione Italiana idrogeno e celle a combustibile – è stato inserito l’idrogeno e lo sviluppo dell’infrastruttura dedicata.

L’aggiornamento della Regola Tecnica è frutto dell’impegno del Ministero degli Interni e della Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del Gruppo di Lavoro Idrogeno di Assogastecnici con la collaborazione di altri stakeholder come Toyota e di H2IT.

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Nasce MOBILITY WORKSPACE, spazio di confronto per la mobilità del futuro

L’idea promossa da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico, è quella di creare uno spazio di discussione permanente, dove una community di esperti possa confrontarsi su diversi temi legati al futuro sviluppo del settore dei trasporti in Italia.

A seguito del Tavolo per la mobilità Sostenibile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a cavallo tra 2016 e 2017 , coordinato da RSE, nasce la necessità di creare una piattaforma permanente, che possa essere alimentata dagli stessi utenti e possa dare l’occasione di proseguire il confronto e creare consenso.

Come funziona?

Al lancio del tema sulla piattaforma, o spunto di discussione, segue il dibattito e la proposta da parte della redazione RSE di una visione che condensa i contenuti del dibattito. Gli utenti registrati potranno esprimere attraverso il voto la loro opinione a favore, oppure no, della “proposta di Consensus”. L’obiettivo è quello di generare un processo di perfezionamento e quindi una visione condivisa su determinate tematiche.

Mobility workspace è già online per dar voce agli esperti e operatori del settore, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento per il dibattito sulla mobilità del futuro.

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KnowHy WORKSHOP ON ADVANCE TRAINING PROGRAM FOR HYDROGEN AND FUEL CELL TECHNICIANS

When? October 20th 2017

Where? ICEPS-CTC BONN, International Clean Energy Partnership foundation – Climate Technology Center, Kalkofenstr. 5 53340 Meckenheim/Bonn

The Project Consortium of KnowHy is pleased to present the workshop organized within the project with the aim of showing project progress, the impact of Know Hy courses around Europe and the lesson learned so far.
The objective of Know Hy Project is to create a specific training offer to provide the widest possible audience with the expertise required in hydrogen and fuel cell applications, envisaging the rapid growth in the industry and therefore a great demand for specialized technicians.

The Workshop will focus on the results achieved and it will discuss the steps ahead towards the creation of a sustainable training offer.

How to register: KnowHy@tudelft.nl – Tel +31 152 783 550

The invitation is open to all and is free of charge. However, there are only limited seats available

Looking forward to meeting you the 20 October 2017!

KnowHy Work Shop Brochure

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DECRETO LEGISLATIVO 16 dicembre 2016, n. 257

E’ stato emanato il Decreto Legislativo del 16 dicembre 2016, n. 257  sull’attuazione della direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi.

Entrata in vigore del provvedimento: 14/01/2017

Al fine di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti, il decreto stabilisce requisiti minimi per la costruzione di infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per i veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale liquefatto e compresso, idrogeno e gas di petrolio liquefatto, da attuarsi mediante il Quadro Strategico Nazionale di cui all’articolo 3, nonche’ le specifiche tecniche comuni per i punti di ricarica e di rifornimento, e requisiti concernenti le informazioni agli utenti.

Qui il link al Decreto

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Atti dell’incontro “I futuri sviluppi della mobilità elettrica a idrogeno e celle a combustibile”

E’ possibile scaricare tutti i documenti presentati durante l’incontro “I futuri sviluppi della mobilità elettrica a idrogeno e celle a combustibile” cliccando sul seguente link:

http://www.fast.mi.it/atticonvegni/idrogeno8sett2016/mobilita_idrogeno.htm

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Presentato il piano nazionale per la mobilità a idrogeno

Lo scorso 8 luglio è stato presentato il piano nazionale per la mobilità a idrogeno alla presenza di alti funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico. L’evento si è svolto a Catania all’interno della Conferenza Nazionale per la Mobilità Sostenibile.

L’Italia fa parte dei primi Stati ad avere un piano nazionale per la mobilità a idrogeno, ad oggi i paesi europei che possono contare su un piano nazionale sono: Regno Unito (UK H2 Mobility), Francia (Mobilité hydrogène France), Germania (h2-mobility.de) e i paesi scandinavi tramite lo Scandinavian Hydrogen Highway Partnership. Iniziative simili sono in fase di lancio anche in altri paesi europei come Austria, Belgio, Finlandia, Paesi Bassi e Svizzera.

Il Piano prevede la messa in servizio di 20 stazioni di rifornimento per l’idrogeno entro il 2020 (10 per autovetture e 10 per autobus) passando a 197 nel 2025 (141 per autovetture e 56 per autobus).

In parallelo alla costruzione dell’infrastruttura di rifornimento è prevista la messa in strada di 1000 autovetture a idrogeno entro il 2020 che diventeranno 27,000 al 2025 (0.1 % del parco veicoli italiano), circa 290,000 al 2030 (0.7 % del parco veicoli italiano) e circa 8.5 M (20 % del parco veicoli italiano) al 2050. Per quanto riguarda gli autobus a idrogeno, il punto di partenza è posto nell’introduzione di 100 autobus entro il 2020 per poi raggiungere uno stock di circa 1,100 al 2025 (1.1 % dello stock totale), circa 3,700 al 2030 (3.8 % dello stock totale) e circa 23,000 al 2050 (25.0 % dello stock totale).

Queste iniziative permetteranno la costruzione di stazioni a idrogeno in punti strategici del Paese per permettere la copertura infrastrutturale delle principali arterie di trasporto (TEN-T) e dei principali centri abitati rendendo possibile la diffusione su vasta scala delle tecnologie dell’idrogeno per il trasporto di massa

Per maggiori informazioni, mobilitah2.it

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Produzione sostenibile di idrogeno: ricercatori dell’Università di Trieste compiono un ulteriore balzo verso il futuro dell’energia rinnovabile

Il prof Paolo Fornasiero e il dr. Tiziano Montini allungando dei nanobastoncini di biossido di titanio sono stati in grado di produrre più velocemente e in maniera più sostenibile l’idrogeno.

Produrre idrogeno e ossigeno dall’acqua può sembrare fantascientifico, ma è l’obiettivo di chimici e ingegneri dei materiali come il professor Paolo Fornasiero e il dr. Tiziano Montini dell’Università di Trieste, dell’Istituto ICCOM-CNR e del Consorzio INSTM. Esperti nel campo della catalisi, e in particolare della fotocatalisi – metodo che usa la luce e un catalizzatore per accelerare reazioni chimiche – i ricercatori hanno mosso un importante passo verso tale traguardo modificando la struttura di un materiale comune, l’ossido di titanio, detto titania, per produrre idrogeno in modo più efficace a partire da composti derivati da biomasse.

Frutto di una pluriennale collaborazione internazionale con le prestigiose università americane UPenn e Drexel di Philadelphia e di Stanford, con l’università di Cadice in Spagna e l’istituto di catalisi di Liebniz, la ricerca ha dimostrato che nano-bastoncini di titania, 1000 volte più piccoli del diametro di un capello, producono idrogeno tanto più velocemente quanto più sono lunghi. Siccome il processo di sintesi di questi piccoli bastoncini è relativamente semplice da riprodurre anche su larga scala, questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni sul futuro dell’energia rinnovabile e della produzione sostenibile di idrogeno.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

«L’idea di base è riuscire a produrre idrogeno da nulla più che la luce del sole, un catalizzatore e dei composti che si possono ottenere dalle biomasse. In questo modo non lo dovremmo produrre da combustibili fossili, il cui sfruttamento ha un notevole impatto sul riscaldamento globale.» – così ci spiega Fornasiero, che ha coordinato la ricerca assieme al collega americano Christopher B. Murray della UPenn. «Se potessimo ottenere l’idrogeno in modo davvero rinnovabile e sostenibile, allora entreremmo in una nuova era energetica.»

Il concetto è semplice: la titania assorbe la luce del sole e sfrutta l’energia immagazzinata per generare idrogeno attraverso una reazione chimica. Tuttavia, i veicoli di questa trasformazione energetica, ovvero elettroni e buche, avendo carica opposta, tendono ad attrarsi e reagire gli uni con gli altri anziché concorrere alla reazione chimica desiderata.

Elettroni e buche hanno ruoli diversi nella reazione: i primi, carichi negativamente, prendono parte a reazioni di riduzione, mentre le buche, cariche positivamente, compiono reazioni di ossidazione. «L’obiettivo finale è che gli elettroni riducano l’acqua a idrogeno, mentre le buche la ossidino a ossigeno.» dice Montini.

Per evitare che elettroni e buche reagiscano fra loro troppo velocemente, il gruppo di ricerca ha cercato di separarli sintetizzando nano-bastoncini di titania lunghi da 15 a 50 nanometri, arrivando a stabilire che i bastoncini più lunghi erano quelli più attivi. Gli scienziati sono infatti riusciti a forzare elettroni e buche a reagire con l’acqua anziché con sé stessi.

«Potremmo essere di fronte a un principio generale, molto utile per sviluppare catalizzatori più efficienti. Queste strutture allungate permettono agli elettroni di fuggire dalle buche come fossero su un lungo rettilineo, così da reagire più velocemente con altre molecole.» afferma il Professor Fornasiero.

«Il biossido di titanio – prosegue Montini – è inoltre utilizzato comunemente in molte applicazioni quotidiane, dalle creme solari ai materiali autopulenti, come quelli utilizzati nelle comuni righe bianche delle nostre strade. La possibilità di modulare l’interazione della luce con questi materiali può offrire grandi opportunità anche in altri campi applicativi.»

Non è il primo studio su questo tipo di materiali, ma fino a ora nessuno aveva usato un approccio di sintesi così raffinato da poter preparare bastoncini altrettanto piccoli e di lunghezza uniforme fra loro. «Altre tecniche permettono di intagliare i materiali un po’ come farebbe uno scultore, fino a ottenere strutture sempre più piccole. Ma così facendo si perde in precisione e in possibilità di miniaturizzazione» spiega il Professor Matteo Cargnello della Stanford University, ex dottorando di ricerca in Nanotecnologie dell’Università di Trieste e primo firmatario dell’articolo. «Il nostro invece è un approccio dal basso, cioè a partire da singoli atomi di titanio uniti fra loro come mattoncini di un lego per produrre forme precise sulla scala dei nanometri.»

Nonostante il risultato sia promettente, i ricercatori non sono ancora in grado di far reagire pura acqua per produrre idrogeno e ossigeno. A oggi si usano composti derivati da biomasse quali alcoli (per esempio etanolo), che reagiscono a dare idrogeno e anidride carbonica. Produrre CO2 è il tabù energetico del nuovo secolo, ma Fornasiero ci rassicura: «le piante assorbono CO2 convertendolo in altra biomassa, il che permette di instaurare un ciclo del carbonio relativamente virtuoso, al contrario di quanto avviene coi combustibili fossili.»

L’idrogeno promette di essere un’alternativa ai combustibili fossili a emissioni zero, se non prodotto da gas naturale. Lo scoglio da superare ora, secondo Fornasiero, è che i combustibili fossili sono ancora molto convenienti perché poco costosi. Ma il panorama potrebbe cambiare con la scoperta di materiali più efficienti e capaci di produrre idrogeno sfruttando la luce del sole e composti abbondanti e disponibili. «Allora forse potremmo competere con la produzione di idrogeno da combustibili fossili» dice «e con il nostro lavoro muoviamo un passo in questa direzione.»

Fonte:
Ufficio Stampa
Università di Trieste

Link utili:

Http://www.pnas.org/content/early/2016/03/23/1524806113.abstract

http://www.dsch.units.it/~fornasiero/index.htm

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Le aziende italiane alla fiera di Hannover 2014

Ecco di seguito in ordine alfabetico le aziende presenti alla fiera di Hannover 2014:

  1. Acta fondata nel 2004, fornisce pile elettrolitiche ai produttori di elettrolizzatori e integratori di sistema che desiderano incorporare una fonte semplice , sicura ed economica di idrogeno compresso e pulito nei loro prodotti.
  2. Bitron società che sta lavorando sulla ricerca, sviluppo e produzione di dispositivi meccatronici e sistemi per l’automobile , HVAC e industrie per le energie rinnovabili.
  3. ERREDUE spa è stata fondata nel 2000 ed opera nella progettazione, produzione e vendita di generatori in loco di gas.
  4. Genport srl spin- off del Politecnico di Milano, fondata al 2009 per sviluppare, realizzare e commercializzare soluzioni altamente innovative per la generazione e l’accumulo di energia, basate sull’integrazione delle Celle a Combustibile Polimeriche, le Batterie Litio loni, l’Idrogeno Solido ed il Fotovoltaico. .
  5. H2Nitidor sta lavorando alla progettazione e produzione di sistemi elettrolizzatori ad alta pressione adatti al trasporto, all’aviazione e alle energie rinnovabili.
  6. Università di Salerno presentata da Cesare Pianese, professore ordinario del dipartimento di ingegneria industriale impegnato nel progetto europeo D -CODE.
  7. Ventos Compressori – CET Engineering Srl sta lavorando alla produzione di pacchetti completi di compressori adatti per l’idrogeno, l’ossigeno, il biogas e altri gas industriali.
  8. Worgas sta lavorando sullo sviluppo, produzione e vendita di componenti per le apparecchiature di trasformazione dell’energia, come generatori di idrogeno e alimentatori portatile.

Le aziende presenti insieme all’Università di Salerno e EHA/H2IT hanno chiesto un impegno maggiore per sostenere  la tecnologia dell’idrogeno in Italia per accelerare la crescita dell’economia dell’idrogeno.

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CAMI, centro di ricerca sull’innovazione auto

Il nuovo centro di ricerca sull’innovazione auto fondato dal dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia Center for Automotive and Mobility Innovation (CAMI) ha la missione di realizzare attività di ricerca scientifica sull’innovazione nella mobilità individuale e le connesse trasformazioni industriali e di mercato. Il centro intende contribuire sia al dibattito scientifico sia alle scelte dei decision maker privati e pubblici. Al suo avvio, il centro conta 11 ricercatori e un comitato scientifico che vanta studiosi di livello internazionale, grazie ai quali l’attività di studio si concentrerà su tutta al catena del valore, dalle materie prime, alle attività di sviluppo prodotto e assemblaggio, alla distribuzione e marketing, alla finanza ed ai servizi, come le assicurazioni o il fleet management.

Nell’industria automobilistica gli investimenti in innovazione sono difficili da gestire perché ad alto rischio: alla complessità tecnologica del prodotto si affianca la risposta del mercato imprevedibile – spiega Francesco Zirpoli, direttore scientifico di CAMI e prorettore alla Ricerca di Ca’ Foscari -. Le case automobilistiche affrontano vincoli tecnologici, normativi, e organizzativi in uno scenario globale sempre più competitivo. Dal punto di vista della ricerca, si aprono nuove e affascinanti opportunità che spaziano dagli scenari evolutivi dell’industria automobilistica così come la conosciamo oggi alla frontiera della mobilità sostenibile”.

I risultati saranno disseminati grazie al sito web http://virgo.unive.it/cami e alla collana Automotive Strategy and Organization di Edizioni Ca’ Foscari, che ha recentemente pubblicato Automotive in transition,  primo volume della serie già disponibile online.

Fonte: Rinnovabili.it

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Conferenza Finale del Progetto LIFE+ Mhybus

L’idrometano (miscela di 15% idrogeno e 85% metano in volume) è una soluzione per la mobilità sostenibile: il primo autobus in Italia alimentato ad idrometano, portato in strada a Ravenna dal progetto Mhybus, ha mostrato significativi risparmi di carburante e riduzioni delle emissioni di anidride carbonica rispetto ad un veicolo a metano.

Il progetto Europeo Mhybus, coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, ha svolto i necessari passi tecnici ed amministrativi per arrivare all’autorizzazione alla circolazione su strada del veicolo attraverso un protocollo definito di concerto con il Ministero dei Trasporti. Durante la fase di sperimentazione su strada, con e senza passeggeri, sono stati rilevati da ENEA emissioni e consumi.

Dopo una presentazione dei risultati del progetto, una tavola rotonda tra domanda ed offerta di idrometano esplorerà le prospettive future di questo carburante.

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